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martedì 13 luglio 2010

I Salati da Pomarico a Matera 1661 al 1738 -4°parte)

§ I Salati a Matera§


Suppongo che agli inizi del 1661 si dovette celebrare il matrimonio di Francesco Saverio a Matera con Anna Mazio; con quest’atto si dava inizio a una generazione che doveva protrarsi fino alla metà dell’800, fino a quando il mio bisnonno, Ippolito Salati, per motivi del suo impiego, fece ritorno a Salerno.


§ Il 26 dicembre 1661, a Matera Francesco Salati e Anna Maria Mazia,1 coniugi, battezzarono nella chiesa cattedrale un bambino cui imposero il nome di Stefano, Giovanni, Giuseppe.

Riporto qui di seguito la trascrizione del battesimo:

“Julius Caesar Ferrarius Cantor Metropolitana Eclesia Matheranense baptizavit: Stefanum Joannem Josephum natum esterna die filium naturalem Francisco Salati de Vallata (sic)1 et Anna Antonia Matia Coniugum habtantium in Parrocchia S.ti Petri Caveosi.Patrini fuerunt: Dr.Giovan Franciscus Malvindi et Dionora Palladino ex Parrocchia huius metropoli”2

La trascrizione riporta l’origine di Francesco da Vallata, molto probabilmente

colui che ha eseguito la trascrizione conservava la memoria dell’origine di Donata Maria madre di Francesco, infatti:

§ Il 25 febbraio 1663, il Canonico D.Ottavio Venusio ha battezzato una bambina di nome Donata Maria nata il giorno 22 dello stesso mese da Francesco Salato e Anna Maria Mazia coniugi.

Eodem die Can.cus D. Octavius Venusius Bap.vi Donata Maria natam die 22 eiusdem ex Francisco Salato et Annamaria Matia Coniugibus. Patrini frà Silvio Zurla ordinis S.ti Jo: Hjerosolimitani Commendatore S.ta Maria de Piccano et Tecla Trulles. 3

§ Il 24 febbraio 1664, nella chiesa di S.Michele Arcangelo di Pomarico è battezzata una bambina di nome Vittoria Porzia, figlia di Giovanna Salato Salernitana e del mag.co Angelo Aspello.

Padrini di fonte furono: il Clerico Michele Gorrisio e Lucrezia Raguccio di Ferrandina (settimo figlio di Giovanna).4


Albero genealogico della famiglia Aspelli

§ Il 3 febbraio 1665, nella cattedrale di Matera è battezzata Carmenia Salato.

Die 3 Feb.is Canonicus D. Leonardus Gaudienus baptizavit Carmenia, et Felice natam ex Francisco Salato, et Anna Matia..Patrinibus: ………….. et Felice Maria Gattino.3

§ Il 24 giugno 1665, muore nella sua casa in località Fossati di Pomarico l’Arciprete Pietrangelo Spera, che nella sua vita rifulse per dottrina e per amore verso il prossimo.

§ L’8 aprile 1666, Il Canonico Giuseppe Festa del Capitolo Metropolitano battezzò Tommaso Cataldo, nato da Francesco Salato e da Anna Maria Mazio.

I padrini furono: Placido de Afflitto e Maria Agata.

Die 8 m.e martii 1666. Can.cus Joseph Festa bap.t Thomam, Cataldum,natum ex Fran.co Salato, et Anna Matia coniugibus; Patrinis Placido de Afflitto, et Maria Agatha.5 bis

§ Pomarico: 1693- Il notaio Giovan Camillo Caldone, raccoglie le ultime volontà della

mag.ca Giovanna Salato vedova del mag.co Angelo Aspello. Lascia suoi eredi i figli (sopravvissuti) Gaetano, il Rev. D.Oronzio e Vittoria.4

§ Nozze di Stefano Salati §

Il 10 giugno 1695, nella chiesa di S.Michele Arcangelo di Pomarico si celebrano le nozze di Stefano Salato e di Caterina Giannullo di Pomarico, la cui formula originale è la seguente:

“Die 10 mensis Junii 1695 Pomarici Ecclesia. Tribus diebus dominicis mense 24 Aprilis p.a. Majj et 8 eiusdem mensis, inter missam solemnia, magno populo concursu, nulloque detecto impedimento die vero die 10 mensis Junii ante facie hius Ecclesia, vel ut potius domi ad hora quarta esplorato eorum comune consenso interrogazione facta per verba dei presenti, vis et volo, presentibus pro testibus R.o Cantore D.Jovanne Falco, Ca.co Nicola Castaldi, Notaio Joanne Camillo Caldone, et ……aliis, Mag.cus Stephanus Salato, et Mag.ca Catharina Giannullo, ….est Matheranensis, altera vero Pomaricensis, obtento ab Ill.mo Archiepiscopo libero stato de licentia: R.s Thomas Salato in Sanctus Matrimonii vinculus copulavit.” 5

Dopo le nozze Stefano si trasferisce a Pomarico; quale fosse la sua professione non c’è dato saperlo, nei documenti viene citato con il titolo di magnifico.

§ Il 18 giugno 1695, nella chiesa di S. Michele Arcangelo di Pomarico si celebrano le nozze di Vittoria Aspello figlia di Giovanna Salato con Nicola Cedronio di Ostigliano. La cui formula originale è la seguente:

Die 18 mensis Junii 1695“

Tribus diebus Dominici nemqe 24 Aprilis p.a Maii, et 8 eiusdem mensis inter missam solemnia, nullo q. detecto impedimento die vero 18 mensis Junii dom. explorato eorum comuni consenso interrogatione facta per verba de presenti vis et volo, presentibus pro testibus R.do Cantore D.Jovanne Falco, C.co Nicolao Castaldi, Not.ro Jo. Camillo Caldone, et aliis.Mag.cus Nicolaus Cedronio Hostilianese, et Vittoria Aspiello Pomaricense, obtento a Rev.mo Tribunale libero stato Ego Arciprete Pacilius in Sancto matrimonii vinculus copulavi”.6

§ Il 13 marzo 1696, nella chiesa di S.Michele Arcangelo di Pomarico il Rev. D. Tommaso Salato di Matera battezza un bambino di nome Francesco Saverio nato l’ 8 marzo dal Mag.co Stefano Salato e dalla Mag.ca Caterina Giannulli di Pomarico figlio primogenito.

I Padrini sono: il Mag.co Pietro Ferrati e la Mag.ca Giulia La Corcia.

La formula originale in latino è al seguente:

Die 13 mensis martii 1696 Rev.Thomas Salato civitatis Mathere baptizavit Francesco Tomaso et Dominico ex Stefano Salato et Caterina Giannullo, natus die 8 eodem mensis.Patrini fuerunt: Pietro Ferrati et Giulia La Corcia”.7

§ Il 6 dicembre 1698, nella chiesa di S. Michele Arc.lo di Pomarico il Rev. D. Angelo Pizzolla Battezza una bambina figlia di Stefano Salato e di Caterina Giannullo a cui impongono il nome di Ursula Anna Imperia.

I padrini furono: D. Giov. Batt. Sisto e Vittoria Gibello.

Die 6 mensis Decembris 1698 Rev. Giovan Felice Pizzolla Baptizavit Ursula Anna Imperia nata ex Stefano Salato et Caterina Giannulli.

Patrini fuerunt:D.Giovan Battista Sisto et Vittoria Gibello”.8



§ Il 18 novembre 1699 nello studio del notaio Domenico Antonio Festa di Matera sono convenuti Maria Mazio, il Rev. D. Tommaso Salati per stipulare un atto di vendita a favore del Capitolo Metropolitano di Matera.

§ Il 18 novembre 1699 nella città di Matera, si sono costituiti la magn.ca Maria Mazio vergine in capillis di questa città di Matera e il Rev.do D.Tomaso Salato della stessa Città suo nipote alla presenza del Regio Giudice ai Contratti e di me stesso Notaio e tutti e due i comparenti per loro stessi e per i loro eredi e successori, da una parte.

E i Rev.di Giov. Battista Trappa; D. Domenico Antonio Casamassima, deputati e procuratori del Rev. Capitolo Maggiore e di D. Sigismondo Turo Generale Procuratore dello stesso.

Maria Mazio e D. Tomaso fanno vendita di annui carlini 35 a beneficio del Rev. Capitolo su un capitale di ducati 50 alla ragione del 7% per estinguere un altro debito censuale, ipotecando una casa grotta situata nella contrada detta “ La Scaricata” giusto i suoi notori confini….10

§ 1700 Era viceré di Napoli D. Luigi della Zerda Duca della Medina Coeli, nel suo viceregno morì Re Carlo 2° l’11novembre 1700, d’anni 39. La notizia giunse a Napoli il 20 dello stesso mese.

Le clausole del suo testamento prevedevano come successore in tutti i Regni della Monarchia di Spagna Filippo Duca d’Angiò, figlio secondogenito del Delfino di Francia, e di Maria Teresa, sorella di Carlo.

Salito al trono nell’aprile del 1701 col nome di Filippo 5° di Spagna e 4° di Napoli, nel 21 maggio 1702 giungeva a Napoli.

La città di Matera in general parlamento riunita decise di inviargli una sua rappresentanza per il giuramento di rito e per presentargli la consueta offerta di 1000 ducati, per chiedere la conferma al nuovo Sovrano di tutti i privilegi, grazie, prerogative, capitali e costumanze della città.

§ Il 13 aprile 1702, muore l’Ill.mo et Rev.mo D.Antonio del Ryos Colminarez Arcivescovo di Matera e fu sepolto con grande pompa e ogni Sacerdote celebrò messe in suffragio.

§ Il 15 agosto 1702. Atto di vendita, per mano del Notaio Oronzio de Suricis, a prò del Rev. D.Tommaso Salati e il Mag.co Clerico Giuseppe Felice Gattini. 11

§ 14 Dicembre 1702.Vendita di capitali: Prò la Venerabile Cappella di S.Maria della Bruna e il Rev.do D. Tommaso Salato.

Il D. Tommaso per eseguire delle riparazioni alla cantina della casa di abitazione alla “Scaricata” di cui era proprietario, chiede in prestito alla Ven.le cappella di S.Maria della Bruna ducati 200 di capitale all’interesse del sette per cento.12

§ Il 17 giugno 1703, viene consacrato a Roma, Antonio Maria Brancaccio, Arcivescovo e destinato alla cattedra di Matera dal Papa Clemente XI.

Di famiglia nobile napoletana ascritta al sedile di Nido.

Restaurò la cattedrale di Matera e fondò la Cappella di S. Gaetano, le cui rendite destinò a personale distribuzione fra i Sacerdoti.

§ Il 30 dicembre 1703, Fu nominato Procuratore della Cappella della Bruna il Rev. D. Tommaso Salati, che rinunciò e fu chiesta la bussola per D. Saverio Renzo che ebbe 53 voti –si- e 40 –no-.13

§ Il 16 gennaio 1707, Giov. Batt,sta Copeta compera dalle sorelle Mazia, dal rev. D.Tommaso Salato e da altri la casa alla Scaricata.

Alla presenza del notaio Oronzio Montemurro di Matera si sono costituiti: le Magn.che Anna e Maria Mazio e il Rev. D. Tommaso Salato,”rispettivamente loro figlio e nipote” il Mag.co Giovan Battista Caimmo e la Magn.ca Hippolita de Leone, tutti della città di Matera e Giov. Battista Copeta della stessa città di Matera.

Decidono dopo ave consultato il pare di varie persone di vendere la loro casa in località “ la Scaricata” a detto Giov. Battista per ducati 150; composta da piscina (vasca dell’acqua),cucina, camera e area soprana secondo i suoi notori confini.

Presenti il Regio Giudice ai contratti Gaetano Matera, e i testimoni Magn.co Giov. Angelo Corradino, C.sco D.re Chirurgo Giuseppe Bonfiglio e il Suddiacono Pietro Rizzi di questa città di Matera.14

§ L’11 aprile 1707, Pro Giov. Battista Copeta “quetatio” per il Rev. D. Tommaso Salato.

Chiesta la licenza per il giorno di festa della domenica si sono costituiti alla presenza del notaio Oronzio Montemurro di Matera, il Rev. D. Tommaso Salato, le Mag.che Anna e Maria sorelle Mazia, il Magn.co Giovan Battista Caimmo e Porzia di Leone di questa città di Matera, per ricevere da Giov. Battista Copeti ducati 50 in moneta contante a completamento del prezzo della loro casa che venderono a detto Giov. Battista Copeta. Rilasciano quietanza del danaro ricevuto dichiarandosi ben soddisfatti di tutto.

Presenti: il Giudice Regio ai Contratti Giuseppe Torraco, i testimoni, il Rev. D., Pietro Angelo Pacciona, Rev. D. Pietro Angelo Giorni, Rev. D. Francesco Antonio Bia di Matera e il Mag.co Michele Nasella di Gravina.15

§ Il 7 lulio 1707, gli austriaci, cacciati i francesi, entrano nel regno di Napoli

L’ accoglimento fatto nella capitale alle truppe austriache fu di grande giubilo tanto da essere imitato dalle provincie del Regno. Il vicere fu fatto prigioniero di guerra con le sue truppe in Gaeta, unica piazzaforte francese che non si era voluta arrendere, fu presa d’assalto e saccheggiata, dopo che i suoi uomini di presidio furono massacrati, il bottino fu di un milione di ducati.

Così il Reame di Napoli passava agli austriaci sotto l’ imperatore Carlo VI.

La Basilicata non fu da meno alle altre provincie nella pronta devozione al nuovo sovrano, in maniera speciale Matera, ove fecero a gara, il Tribunale, l’Arcivescovo e il Magistrato a chi fra loro mostrasse maggior zelo verso il nuovo monarca.

§ Il 26 gennaio 1708 alla presenza del notaio Domenico Antonio Festa di Matera si sono costituiti il Rev. D. Tommaso Salato, Giov. Battista Caimmo, Anna e Maria sorelle de Matio di questa città di Matera.

D.a Anna vedova del q.m Francesco Salato e D.a Maria vergine in capillis, madre e zia del Rev. D.Tommaso, e nipote di Giov. Battista Cajmmo agendone alle cose infrascritte dette donne col consenso e autorità del Giudice ai contratti loro mundualdo, per se stessi loro eredi e successori.

Grazia Festa di detta città, vedova del q.m Leonardo Torrricella, e Vittoria sua sorella…..vedova del q.m Belisario Torricella nuora e suocera rispettivamente, e detta sorella, madre, tutrice, e curatrice di Grazia Maria, Giovan Battista, e Donata Felice Torricello nati in costanza di matrimonio con il q.m Belisario agiscono similmente per se stesse e col consenso del detto Giudice ai contratti loro mundualdo, e in nome e parte di dette figliole e figliuolo loro eredi,e successori dall’altra parte.

Le dette parti asseriscono in presenza di noi , come l’anno 1706 al 15 di settembre il detto q.m Belisario con detti Cajmmo, Matio, e q.m Portia de Leone, e D. Tommaso fecero Permuta d’una loro casa con più e diversi membri, cioè :cortile, scala, due camere, Cantina con due …., sottano, fossa, e camerino (gabinetto) con due lamaiuole piccole con un magazeno dentro il cortile e fossa, stalla con fossa dentro, e piscina avanti detta fossa con un’aira soprana, orto ed altre comodità con il censo perpetuo di carlini quattro pagabili ogni anno al Capitolo maggiore, sito in questa predetta città iusto i suoi confini, apprezzata per Docati trecento sessanta quattro, come sta espresso nell’istrumento rogato in detto di et anno, per mano del Notario Montemurro al presente e all’incontro detto q.m Belisario cambiò, e diede per (diritto) di permuta un sua casa alla contrada della Pianella, iusta la casa del monastero dell SS. Annunziata un vigna di (versure) trenta libera e franca sita al Pataffio territorio di Matera vicino alle terre del Canonico Pica, una cantina con piscina, due palumenti alla contrada di S. Maria della Virtù, iusta li suoi confini per il prezzo di ducati duecentocinquantanove e dei quali cento e cinque furono dilegati a pagarsi col patto di retrovendita a Francesco Guerrisio come appare dal detto strumento di cambiout sopra che batte eguale con il prezzo di detta casa per Ducati 364.

Alla fine i detti Salati e Mazia sono venuti alla definizione di vendere la detta vigna e cantina per ducati 105 alle vedove Grazia e sorella ……..

Presenti il Giudice Regio ai contratti Pietro Angelo Contezza, UJD. Rev. D. Antonio Pico, Rev. D. Antonio Festa, Matteo Masciandaro, D. Vito de Robertis, il Canonico D. Tomaso Messina,tutti i presenti di Matera.16

§ Stato delle Anime della Parroccia di S.Pietro Caveoso fatto nell’anno 1710.

Nel palazzo di Cataldo Mazio alla Giumella:

1. Anna Mazio – moglie di anni 70;

2. Donata Maria Salata – di anni 45;

3. D. Tommaso Salato – di anni 43;

4. Maria Mazio – di anni 58;

5. Giovanbattista Cajmmo – di anni 85;

6. Anna – serva- di anni 44.

Albero genealogico della Famiglia Mazio di Matera.

§ Il 26 febbraio 1713, il Rev. D. Tommaso Salato per poter eseguire dei lavori di manutenzione alla casa d’abitazione, alla presenza del notaio Tommaso Sarcunni, fè vendita a beneficio del Rev. Capitolo di Docato nove per docati cento di capitale, alla ragione del nove per cento, come si rileva da detto istrumento.

Per il Capitolo erano presenti i Rev.di Canonici D.Francesco Angelo, D.Francesco Morelli e D. Giuseppe Riccardi Deputati e D.Leonardo La Greca Procuratore.

I testimoni furono: Il Giudice ai Contratti Francisco Acito, il Mag.co Giuseppe de Cillis, Mag.co Horatio Polisena e il Magn.co Giovan Camillo Sarcunni di Matera. ? (rivedere)?17

§ Il 10 Febraio 1714, muore a Stefano Salati e Caterina Giannulli, nella casa di Pomarico, la piccola Geromina.

§ I’11 Ottobre 1714- un altro grave lutto colpisce la famiglia, in casa di Stefano a Pomarico muore la giovinetta Ursula di anni 14.

Questi due eventi luttuosi lasciano la famiglia nel dolore e nello sgomento, Francesco Saverio, l’unico maschio, resta solo senza la compagnia delle sorelle.

La famiglia decide di fare un salto di qualità:

§ Il 20 ottobre 1714, all’età di diciotto anni, ultimati gli studi presso il Seminario, Francesco Saverio Salato si iscrive al primo anno “ dell’Almo Collegio dei Dottori di Napoli per conseguire la laurea di Dottore in U.J.18

§ L’11 novembre 1715, Francesco Saverio si iscrive a Napoli al secondo anno della legge.

§ Il 13 novembre 1716 Francesco Saverio si iscrive al terzo anno della legge.

§ Il…………….1717- Protesta fatta in presenza del notaio Giovan Battista Cruginio dal Mag.co Francesco Salato alla Università (di Pomarico) in cui desiderava esercitare da Cancelliero del Pubblico gratis, ed asserisce dare commando, ed uso di casa al Predicatore della Quaresima per la metà di Ducati otto che si corrispondono dal Pubblico.19

§ Il 28 Ottobre 1717,Francesco Saverio si iscrive al quarto anno della legge.

§ Il 5 Novembre 1718, Francesco Saverio si iscrive al quinto anno della legge.


17 Gennaio 1719-
§ CAPITOLI MATRIMONIALI §

tra Francesco Salato e Anna Maria d’ Erario di Gravina.

(scrittura privata)

In Dei nomine Amen.

Capitoli matrimoniali seù fatti e convenzioni tra il sig. Francesco Salati della Terra di Pomarico, e li Mag.ci Coniugi Francesco d’Erariis, et Sig.ra Atonia Desiderio della città di Gravina per il matrimonio da contrarsi Deo dante tra esso Salati, e la Sig.ra Anna Maria d’Erariis figlia legittima, et naturale d’essi sopradetti coniugi More nobilium, et Jure francorum.

I sig.ri d’Erario e Desiderio promettono di dare in sposa la loro figlia Anna Maria al detto Sig. Salati con solenne e legittimo matrimoni secondo il rito di Santa Romana Chiesa.

Viceversa il sig. Salati di “riceversi e pigliarsi per sua legittima sposa la detta Sig.ra Anna Maria”, con la quale contrarre legittimo e solenne Matrimonio.

Il detto matrimonio dovrà effettuarsi dopo l’autunno, e per dote promette quanto segue:

“In primis se li promettono docati ottocento di contanti di moneta corrente, nell’atto dell’affido da sborzarsi, li quali docato ottocento, come di sopra promessi et assegnati si debbono per cautela di detta Sig.ra Sposa mettere in sicuro.

Item detti Sig.ri dotanti promettono anche in dotis nomine docati quattrocento tra pannamenti, et oro da stimarsi da comuni Amici, quali pannamenti, et oro in caso di dissoluzione di Matrimonio quod obsit per la morte d’esso futuro sposo senza erede si dovranno restituire a detti dotanti ò alli loro eredi, et successori uso correnti, et tali quali si ritroveranno.

Col special patto, che dalli docati otto cento di contanti in caso di dissoluzione.

P.L’Antefatto da esso sposo non si debba da tale altra somma pagare se non che dal terzo delli detti docati ottocento” pari alla somma di ducati duecentosessantasei e grana sessantasei e due terzi …….

“ Con patto ancora, che bisognando, detto futuro sposo qualche somma per trattenersi in Napoli, e Privilegiarsi (laurearsi)detti promissori non né la possono negare.

Similmente, che la sposa debba partar seco tutti quei ornamenti et utensili, con quali trovansi confacenti alla sua persona, e che dette doti siano onorate statim, et immediate, che sarà nato l’erede, e così sono convenuti, promettono, s’obbligano farne stipolare le debite cautele ad usum sapientis.

Gravina li 17 Gennaio 1719.

Io Francesco d’Erariis m’obbligo come sopra;

+ Segno di croce di detta Sig.ra Atonia Desiderio che promette et s’obbliga come sopra;

Io Francesco Saverio Salato mi contento come di sopra;

Io D. Giov. Battista lo Co…. sono testimonio;

Io Nicolò Domenico Lettieri sono testimonio.20

Albero genealogico della Famiglia d’Erariis di Gravina.(vedi allegato)

Per dovere di cronaca riporto la trascrizione del battesimo di Anna Maria impartitole nella Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista di Gravina:

Io D.Michele Giannone Parroco: ut sopra ho battezzato una Infante nata à 11 detto giorno di Sabato ad’hore 5 di notte in circa, figlia del Sig.Francesco d’Erariis, et della Sig.ra Atonia Desiderio coniugi di Gravina, alla quale li fu posto il nome di Anna Maria.

Il con padre fu il Clerico D.r Fisico Sig. Giovanni Tomasi Bruno, figlio del Sig. Geronimo et Beatrice Planterio, et la Commadre fù la Sig.ra Laura Madaleno, figliola del qm. Sig. Giustiziano, et Sig.ra Angela Calderone di detta Parrocchia.21

Nell’anno di grazia 1719 l’Imperatore Carlo VI d’Asburgo, Re di Napoli e di Sicilia, riparò ai mali che la S.Inquisizione di Roma (era Papa Innocenzo XIII) continuava a recarci attraverso i Vescovi delegati.

Prescrisse che i Vescovi, come Ordinari dei luoghi, procedessero essi alle cause di Fede, e in tutte le cause mere ecclesiastiche col rito solito ed ordinario.

Stabilì ancora, che dai cinque Ordini dei Nobili e del Popolo Napoletano si eleggessero i Deputati, con l’incarico d’invigilare contro la Sacra Inquisizione.22

§ Il 24 Giugno 1719, Francesco Saverio Salati, nella città di Napoli, alla presenza del Senato Accademico, dell’Almo Collegio dei Dottori, presieduto dal Priore Dr. Nicola Fiorentino, si laurea Dottore nelle due Leggi (UJ).

Il Mag.co Liborio d’Erariis testimonia di conoscere Francesco Sav. Salati da più anni, di aver studiato assieme nelli studi publici di questa Fed.ma Città per lo spazio d’anni cinque assieme legge Canonica e Civile, la quale si legge in detti studii, da Publici Lettori……Il. 27 di giugno presta giuramento nella formula solita:

Ciclo di studi compiuti da Fran.o Saverio Salati nell’Almo Collegio dei Dottori di Napoli 23

Die vigesimo septimo, mensis Junii 1719,

Ego Franciscus Salato Terre Pomarici, Prov.cie Basilicate Spondeo voveo, atque iuro sic me Deus adiuvet, et hac sancta Dei Evangelia.23Ä

Il giuramento lo abilitava alla professione forense, che Francesco svolgerà con competenza e alta professionalità.

Era in quell’anno Preside della Regia Udienza di Matera D.Giuseppe Antonio Las Torres, Marchese di Villamayor; Caporuota, D.Francesco Stella; Uditore D.Giacomo Bonsanti e D. Giacinto Torques; Fiscale D. Andrea Zucchi.

§ Il 3 Marzo 1719, Francesco Saverio viene invitato dalla famiglia della futura sposa a sottoscrivere, per maggior chiarezza, alcune clause ai capitoli matrimoniali:

Io qui sottoscritto Francesco Salati della terra di Pomarico, al presente qui in Gravina dichiaro, e confesso come quelli Capitoli Matrimoniali sottoscritti da me e, firmati sotto il di17 Gennaio 1719 per il Matrimonio contrahendocolla Sig.ra Anna Maria de Erariis apparisca la promissione de i pannamentinella somma di Docati quattrocento, però a cautela delli Sig.ri dotanti dichiaro, che la conventione veram.(ent)e……e per li detti pannamenti e solam.(ent)e nella somma di docati duecento, ne maggior somma di docati duecento di pannm.(en)ti possa pretendere, stante gli altri docati ducento furono posti a pompa, onde a cautela ac ho scritta, e sottoscritta la p.(resen)te di mia propria mano.

Gravina 28 Marzo 1719.

Io Francesco Saverio Salato dichiaro come sopra;

Io D. Giov.Batt.Ricci sono testimonio;

Io D.Tommaso ……….fui testimonio.23

§ Anno 1721-Il giorno di S.Biagio si fece la processione (a Matera) essendosi fatto voto per il morbo epidemico, e voti per tremuoti avvenuti.24

§ 16 Dicembre 1722 muore l’Arcivescovo di Matera D. Antonio Maria Brancaccio.

§9 Novembre 1723 viene nominato Arcivescovo di Matera il Vescovo di Acerra Mons. Giuseppe Maria Positano.

§ Il 24 agosto 1725 vi fu alla presenza del notaio Giuseppe Schiuma di Matera una pacificazione tra i Sig.ri Nobili Originari della città di Matera e i Dittori in Legge e Medicina della medesima città per il godimento delle cariche nobiliche in ragione del proprio grado si è preteso e si pretende esercitare.

Parteciparono e sottoscrissero l’atto di pacificazione, iSig.ri Nobili :

Capitano D. Giuseppe Tanzi, Capitano D.Oronzio Ferraù, D. Placido Santoro, D.Giulio Malvindi, D.G.Tommaso de Angelis, D.Giov.Batt.Ferraù, D. Domenico Melvindi, D. Alessandro Gattini, D. Luise Santoro, D. Giuseppe Paulicelli, D. Domenico Venusto, D. Giuseppe Nicola Venusto, D. Giuseppe Felice Gattini, D. Giov. Berrardino Santoro, D.Fra.Paolo de Angelis, D. Eusebio del Duce, D. Giovanni Ferraù, D.Nicolò Domenico Paulicelli, D. Ottavio Venusto, D. Domenico Antonio Santoro, D.Francesco Ferraù,e Don Giulio de Angelis……..

E l’infrascritti Sig.ii D.D.ri di Legge e di Medicina della predetta città: Dr. Giuseppe Festa, Dr. Marcello Caldone, Dr. Domenico Miccolo, Dr. Alessio Scipio, Dr. Giuseppe Cipolla, Dr. Belisario Aclaconti, Dr. Giuseppe Vito Contuzzi, e il Dr. Gio. Batt.a Torricelli della medesima città…….

§ L’11 luglio 1726 alla presenza del notaio Lorenzo d’Amieno di Pomarico la vedova Caterina Giannulli e suo figlio U.J.D.Francesco Salato nominano i rispettivi procuratori: Giuseppe de Leonardis di Ferrandina dovrà rappresentare Francesco nella Chiesa di S.Stefano di Gravina e il Mag.co Gio. Antonio Giannulli dovrà rappresentare madre e figlio alla compilazione di capitoli matrimoniali definitivi.

§ Matrimonio di Francesco Saverio Salato §

Il 14 luglio 1726 nella città di Gravina e precisamente nella Chiesa di Parrocchiale di S. Giovanni Evangelista si celebra il matrimonio per procura tra Francesco Saverio Salato e Anna Maria d’Erario.

Riporto di seguito il testo originario della trascrizione:

Fatte le solite denunzie di Matrimonio nei tre giorni Festivi di precetto nelle celebrazioni delle S. Messe Parrocchiali nella Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Evangelista di questa Città, la prima à 26 Giugno giorno del Corpus Domini, la seconda a di 23 della Domenica in fra ottava e la terza a di 14 d.o di S. Giovanni Battista, non essendosi accusato impedimento alcuno fra detti futuri sposi. Io D. Michele Angelo (Chiarabia) P.co di S. Giovanni Evangelista havendo domandato in ……con licenza del superiore, Giuseppe de Leonardis della Terra di Ferrandina Procuratore del Mag.co Francesco Saverio Salato della Terra di Pomarico, con Anna Maria d’Erario di Gravina figlia del fu Francesco e Atonia Desiderio, havendo il loro mutuo consenso con la licenza Vescovile solennemente li congiunsi in matrimonio per Procura secondo la legge e forma del Sacro Concilio di Trento e del nuovo Rito Romano presenti li testimoni:il Sud.(iaco)no Salvatore Gigante e il Clerico Salvatore (Marculli) ambi di Gravina e da me ben conosciuti, non habent la benedizione perché si……. Onde in Fede25

§ Il 14 luglio 1726, nel mentre il procuratore Giuseppe de Leonardis della terra di Ferrandina rappresentava Francesco alla celebrazione del matrimonio, Giov. Antonio Giannulli rappresentava entrambi alla revisione dei capitoli matrimoniali stipulata dal notaio Lorenzo d’Amieno:

Capitula matrimonalia inter U.J.D.re Franciscus Salati terre Pomarici, Mag.ca Anna Maria d’Erariis civitatis Gravinae.

Die decima quarta mensis Iulii quarte Indicitionis Millesimi Septincentesimi sexti, in civitate Gravinae Provincie Bari§ Regnante§

Et cum licentia à Reverendissimo D.no Provicario generali osservante dominicam……

Costituito personalmente nella nostra presenza il Mag.co Giovan Batt. Giannulli della Terra di Pomarico Procuratore della Mag.ca Caterina Giannulli, e del Dr Francesco Salati di Pomarico Madre,e figlio rispettivamente ……..da una parte.

Et la Mag.ca Vedova Atonia Desiderio, e il Mag.co Giuseppe Desiderio, et il Dr. Fisico D. Marcello in noi (compraticante) e il Mag.co Giosafat, e Bernardo d’Erario della detta città di Gravina, madre, figli, zio,e fratello Procuratore e cessonarii del Dr. Liborio d’Erario……( vedere l’originale !

Presenti come testimoni:Giuseppe Selvaggi Reg.o ad contractus Judex;

Io Dr.Giuseppe Palmiero sono testimonio;

Dr. Paolo Carapelli sono testimonio;

Io Clerico Salvatore Marculli sono testimonio.

In Civitate Gravinae.26

Anna Maria, dopo la celebrazione del matrimonio, si deve mettere in viaggio per raggiungere la casa dello sposo a Matera, in questo ci viene in aiuto Carlo Ulisse de Salis Marschlins, che nel suo libro VIAGGI- nel Regno di Napoli attraverso varie provincie- nel 1789”, ci descrive il territorio da lui attraversato fra Gravina e Matera: Percorrendo la via fra Gravina e Matera, e salendo sensibilmente, quasi a ridosso di un monte, si arriva ad un piano, la cui superficie di terreno è sovrapposta ad uno strato di tufo d’argilla. Tre miglia dopo Gravina si trova una foresta di querce appartenenti al duca di Gravina, la quale si estende per tre miglia, e serve di pascolo a gran numero di bestiame. Una volta il suolo di questa foresta fu – secondo me econ ogni probabilità – il letto di un torrente ; perché consiste tutto in grossa sabbia, mista a pietre levigate.

Appena lasciato il bosco, traversai dua miglia di campi di grano in pianura, e discesi poi a Picciano, dove il tufo riappare sotto l’argilla, e, mi si dice anche,che sia impregnato di salnitro. A questo punto dovetti traversare il letto di un torrente, e poi arrampicarmi per un’ora sovra una montagna la cui cima di tufo, è stranamente intersecata da venature in senso verticale; e proprio al di sotto, non molto distante da Matera, c’è ancora una cava di tufo duro, adattissimo per uso di costruzione. I fossili poi, corrispondono perfettamente a quelli di Andria e di Molfetta.

Dopo un altro percorso di dodici miglia, raggiunsi Matera, capoluogo della Basilicata, sede di Tribunale e residenza Arcivescovile.26 bis

Il Dr Liborio d’Erario, amico di Francesco Sav., deve aver combinato il matrimonio tra la sorella Anna Maria e il suo compagno di studi, infatti:

§ 2 Maggio 1727, N.S. ha voluto ricompensare Francesco e Anna Maria con la nascita di un figlio maschio a cui per perpetuare la tradizione familiare, hanno imposto il nome di Stefano Saverio Michele Arcangelo, come si rileva dalla trascrizione del battesimo avvenuto a Pomarico lo stesso giorno della nascita nella matrice Chiesa di S. Michele Arcangelo:

Die secondo mensis Maii 1727 D.ne Franciscus Antonius Lauria Baptizavit Infantem natum ex U.J.Dr D.us Francisco Salati, et D.a Anna Maria Erario coniugibus, et impositum est ei nomen Stefani Xaverii Michaeli Arcangeli.

§ Albero genealogico:

Dr.Francesco Salato di Salerno

Giovanna Salato

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U.J.Dr.Ferrante Salato di Salerno

Donata Maria Bagulesa di Vallata

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Francesco Salato di Salerno trasferitosi a Pomarico

Anna Matia di Matera

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Stefano Salato di Matera

Caterina Giannulli di Pomarico

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U.J.Dr.Francesco Salato di Pomarico

Anna Maria d’Erariis di Gravina

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Stefano Salato

(vedi allegato)

§ Testamento del Rev. D.Tomaso Salati §

Il 1 Marzo 1728, nella casa alla Giumella di Matera ove il Rev. D. Tommaso Salato viveva con le sorelle e con le zie, afflitto da una grave infermità e visto che le cure mediche non davano alcun miglioramento, decide di dettare le sue ultime volontà.

Al suo capezzale, fu chiamato il notaio D. Tommaso Sarcunni di Matera.

Die uno mensis martii 6à Indicitione Millesimo septingentesimo vigesimo octavo- Mahtere§ Regnante (Carlo VI d’Asburgo).

A richiesta e preghiera a noi fatta dal Rev. D. Tommaso Salati della Curia di Matera, (non amava fregiarsi del titolo di Canonico capitolare benché ne facesse parte) personalmente ci siamo conferiti nella di lui casa, sua solita abitazione, sita in questa Città nel Sasso Caveoso in Contrada detta la Scaricata (o Giumella), giusti i suoi notori confini, e mentre saliamo nella camera dell’appartamento superiore troviamo il Rev.do D. Tommaso in letto giacente infermo nel corpo, tuttavia ( D.G.) sano di mentee di intelletto e nel suo retto parlare ugualmente esistente,il quale considera lo stato fragile e caduco della umana natura, e che non vi sia più cosa certa della morte,ed incerta l’ora di quella, e non potendo evitarlo, per la salute della sua Anima, ha deliberato di disporre dei suoi beni temporali con questo ultimo nuncupativo testamento in scriptis testamento, quale vuole che s’abbia per ragione di testamento nuncupativo, se tal’ora non valesse, vuole, che s’abbia per ragione di testamento in scriptis chiuso, e sigillato, di codicilli,di donazione causa mortis, o legati pii, ed in ogni altro miglior modo, e via che dalle leggi gli vien permesso.

Cassando come detta, il Rev. D. Tomaso ogni altra disposizione e pia volontà, forse fin d’ora si trovan fatte, ma vuole che questa sia l’ultima volontà, nel modo seguente:

§ In primis esso Rev.do D. Tomaso Testatore, come fedele Cristiano e Sacerdote raccomanda l’Anima sua all’Onnipotente Iddio, al quale prega che voglia avere remissione dei suoi peccati, con pregare anche la Gloriosa Sempre Vergine Maria, e a tutti i Santi suoi Avvocati per intercedere presso al Divin la remission dei suoi Peccati e vuole che sepoltura della Cattedrale Chiesa di questa predetta Città alli servigi della quale esso separata sia l’Anima dal suo corpo il suo cadavere sia seppellito nell’Ecclesiastica D. Tomaso si trova ascritto, e le spese e pompe funebri vuole che si facciano dall’ infrascritto suo Erede …..ut infra nominando.

A questo punto nomina suo erede universale e particolare sopra tutti i suoi beni mobili, oro, argento monetato e non monetato, accoglienze, nomi di debitori…,e ragioni qualunquino li spettassero per qualsivoglia titolo, e bene e causa et in quodmodumque, qualiterunque li suoi beni consistessero, et ubiqumque situati e posti, il Mag.co Dr.Sigr. Francesco Salati suo caro nipote e figlio legittimo e naturale del qm. Mag.co Stefano Salati Fratello uniumque congiunto di esso Testatore, il quale debba succedere in tutta l’eredità di esso Testatore con l’infrascritti pesi:

§ In primis dischiara esso Rev. D. Tomaso Testatore possedere per titolo di suo Patrimonio la presente casa ove abita consistente in soprani e sottani con tutti i suoi membri e con una cantina situata di sotto la suddetta casa li stessa donatali dalla Mag.ca Maria Matia zia di essoTestatore come apparisce per publico istrumento di donazione…stipulato per mano del qm. Notar Domenico Antonio Mancini sotto il 27 Maggio 1688 à quale istrumento ritrovasi obligato esso Testatore di somministrare gli alimenti e provvedere di stanza alla detta Mag.ca Maria sin alla morte della medesima, e dopo la morte di quella farla seppellire onoratamente, e decentemente come da detta donazione apparisce alla quale.§ Perciò … ordina e comanda esso Testatore anzi grava ad esso suo Erede, che si debba lui continuare imprestare gli alimenti e stanza cidata Mag.ca Maria, e dopo la morte di quella farli le pompe funebri decentemente, et onoranze secondo la sua condizione.

Presente nella detta disposizione la sudetta Mag.ca Maria la quale astante nella presenza dell’infrascritto Regio Giudice a Contratto per suo mundualdo medio Juramento pro ut juravit in manibus mei notarii col Sancta Dei Evangelia tacti Scripturis..sia contenta: come si contenta de la disposizione ut supra fatta per Esso Rev.do D. Tomaso Testatore a suo nipote in beneficio di esso mag.co Dr. Francesco Salati suo pronipote che detto peso degli alimenti, e stanza durante la sua vita, e doppo la di lui morte che se le faccino le pompe funerali decenti alla sua condizione. Contentantosi ancora essa mag.ca Maria, come si contenta, e vuole che resti ceduto a iniziare da oggi come cede et assegna a beneficio del sudetto mag.co Dr. Fr. Salati Erede ut sopra per esso D. Tomaso Instituito tutto egual e certoche la sud.a mag.ca Maria possedesse sia di beni stabili come mobili e tutte egualsivogliono attieni a ragioni che quomodo ad que, egualiter ad que li competessero e che li potrebbero competere trasferendo quelli nel pieno dominio e possesso del d.o mag.co Dr. Francesco suo pronipote per ….. benevolenza costituendo quello per suo Procuratore Irrevocabile……..propria.27

Di più vuole ordina e comandaesso Rev.do D. TomasoTestatore che tenendo in sua casa la mag.ca Donata Salati sua sorella Carnale Vergine in Capillis la quale ritrovasi avanzata in età grava perciò a d.o suo Erede che debba e sia tenuto durante la vita di d.a mag.ca Donata che se li somministrano gli alimenti e stanza, e tutto quanto le sarà di necessario, doppo la morte de essa medesima farla seppellire decentemente secondo il suo stato e condittione, e portando il caso, che detta mag.ca Donata non volesse coabitare unita col detto suo Erede, che sia obligato il medemo Erede di provedere di stanza la detta mag.ca Donata e somministrare alla medesima vita sua durante il vitto secondo il suo stato, doppo la morte di questa farli le esequie decenti alla sua conditione quia sic.§

Dichiara esso Testatore haver collocato in matrimonio la mag.ca Carmenia Salati altra sua utrinque sorella alla quale ha sodisfatto di tutto e quel tanto le promise nelli Capitoli matrimoniali e sopra di ciò ne appariscono le ricevute di quietanza stipulate per mano di publici notari conche la sudetta Carmenia invichi.. d.e.quietanze non à altro che pretendere sopra l’eredità di esso Testatore.

Inoltre dichiara esso Rev.do D. Tomaso Testatore per istruzione del detto suo Erede come gli anni passati plaggiò il Rev.D. Girolamo Malvindi di q.a Città il quale prese in affitto dal Rev.mo Capitolo della Cattedrale di questa Città il Jus dello Scannaggio: e come Esso D. Girolamo mancò di soddisfare il detto affitto in somma di Docati Cento per non perdere esso Testatore la partecipazione la partecipazione conforme l’antica consuetudine di detto Rev.mo Capitolofu forzato prendere à cenzo redimibile dallo stesso Rev.mo Capitolala detta somma di docati cento al quale capitale vi obligò li suoi beni, et ha corrisposto le annualità maturata per non essere sin hora estinto, et affrancato il capitale sudetto. Et avendo fatto un lungo litiggio col sudetto Rev. Girolamo tanto nell’Arcivescovale Curia di questa Città, quanto in Roma e per proseguire detto litigio vi ha esso Testatore spese più di docati cento settanta come distintamente ritrovasi registrato in un notamento che si conserva per esso Testatore, nel quale ancora apparisca tutto quello have Esso Testatore fatto à conto di dette terze e spese dal sud.o D. Girolamo rimettendosi in tutto e per tutto al detto notamento.

Item lascia alla menza Arcivescovile di questa Città pro una vice tantum grana venti pro incertis et malis oblatis.§

Et hac asseruit esse suam ultimam voluntatem de qua nos requisiti fuimus quod publicum conficere …….istrumentum quod autem unde§

Presentibus Sudice Reggio ad Contractus JosephoCavarretta; Verv.do Cantore Leonardo Antonio Adago; Rev.do Canonico D. Belisario Giacuzzi;Rev.do D. Santo Caruti; Rev.do UJDr.D….Maria Giacuzzi; Rev.do UJDr.Canonico D.Dominico Festa;Rev.do D.Gaetano Rubertis; Rev.do D. Belisario Duni de Matera, et mag.co Nicodemo Blanco da Pomarico hic Mathera…..§

§ Il 10 marzo 1728, all’età di 62 anni, munito dei conforti religiosi muore il Rev. D. Tomaso Salati, per soppravenuto blocco renale.

Il suoi corpo fu deposto nella fossa dei Canonici situata ai piedi dell’Altare maggiore nella Cattedrale di Matera.

Nel libro dei defunti troviamo la seguente trascrizione:

Die 10 m.s Martii 1728. D.s Thomas Salato suppressione urine correptus, paucis diebus, ex hoc mundo discessit, omnibus Sacramentis pius refectus. 28

Dopo la morte di D. Tomaso, Framcesco si trasferì con la famiglia da Pomarico nella

casa degli zii a Matera anche perché doveva provvedere ad accudire le due anziane zie perchè rimaste prive di sostentamento.

Ma, nel frattempo,inique direttioni di torbidi cervelli, avevano inquinato i rapporti tra le anziane donne e il nipote, la tensione era arrivata a un punto tale che Francesco si vide costretto a chiarire le cose in un atto pubblico.

Convocato il notaio Donat Egidio Martinelli, il 4 luglio 1729 alla presenza del Giudice ai Contratti Domenico Baccaro e testimoni compilano la seguente protesta che viene letta ad alta voce alla mag.ca Maria Matia e alla magn.ca Donata Salato: Avanti il Regio Notaro donatEgidio Martinelli in Matera, compare Francesco Salati, e dice come dovendo esso Comparente quotidianamente sommininistrare gli alimenti alle mag.che Maria Matio, Donata Maria Salati sua Zia, e Prozia respective, non meno in esecuzione dell’ultima volontà del q.m D.Tommaso Salati fu suo zio, dicui suo ere testamentario, che per obbligazione li corre di donazione d’altri beni fattali da dette Salati, e Matio sue Zie,come dal mentovato testamento, cui, e come tale sin’à giorni all’(etro) sono state unicamente domiciliando, e quietamente vivendo con al dovuta affettione tra Congiunti, e perché capricciosamente dipendendo da senile operare, e da inique direttioni di torbidi cervelli, da poco tempo han evidentemente voluto separatamente coabitare, e separarsi dal domicilio d’esso comparente, in camere non meno civilissime, che dove han sempre abitate, e riposte si sono in un sottano, e doppo aver barattato tutti i mobili ereditarii, che sono stati sempre in loro posse, e stando i rimanenti per la buona fede da esso comparente……., con barattare anco i beni propri, non intendendono altre volte riceversino l’alimenti da esso Comparente se li somministrano, ne con amorevolezze, ed unione alimentarsino in unica mensa, conforme al solito, anzi rigettano l’alimenti, che in detto sottano se li somministrano con inquietudine tale, che viene necessitato procedere a tali atti, e col barattamento di detti mobili fan apparire, e colorire, che s’alimentano dè proprio; E’ perché esso Comparente deve continuare a dar saggio al Mondo dell’esser suo, e che sempre ave corrisposto, e corrispondere intende a quello è tenuto, si per causa della donazione, come per adempimento della volontà del Testatore, e via più per l’obligo si corre fra tali Congiunti:§

E non avendo altro modo di confondere tali diabolici insufflatori, e seminatori di zizzanie in casa di Galant’uomo, che sempre ha vissuto con la quiete, e non avendo giovate le monizioni à dette sue Sig.re Zie fatteli fare da persone di qualità, e da Amicio, e Sacerdoti, e dal proprio de loro Padre Spirituale ne bastano l’atti umili,

riverenziali, e politici con blanditie, e dissimulazioni da esso Comparente,e di lui moglie fatteli, non ostante il notorio inurluppamento dell’asse ereditario di debiti di più centinaia, oltre le ragioni paterne, che in quella eredità tiene, siè dichiarato sempre più volte, anco coram Honestis virised oggi di avanti di V.S. Sig.r Notaro si dichiara, chè esso Comparenteè stato sempre pronto, e sta, e per esso non ha mancato, ne manca somministrarli l’alimenti necessarii nella sua propria Casa, ed abitazione, secondo le sue, e diloro qualitàdi, e dell’eredità,e di sempre continuarle quelli dovuti atti riverenziali,non ostante che siano da esse barattati i mobili per consulta di tali …spiriti iniqui, che altro non si… in detta eredità, se non debbiti, che alla giornata dè proprio da esso Comparente si soddisfano, e solo sarebbe qualche introito dal sottano, che essi occupano, mentre l’altri stabili servono per proprio, e comune uso; Ed a ciò tal’espressione, e dichiaratione, ch’esso Comparente ave sempre somministrato l’alimenti, ed intende somministrarli come di sopra in ogni futuro tempo sia noto, e non si possa più da spiriti di contradizione, e micabili dell’inquietitudine,ò scusarsi l’amorevole affettione tra Nipote, e Zie, fa istanza del retto formarne publico atto, e notificarle à dette sue Sig.re Zie, e rilasciarne ad esso Comparente copia autentica per sua cautela, e così dice, si protesta, e fa istanza avanti di V.S. in ogno modo migliore.§------------

Quibus omnibus sic peractis.§ Nos requisiti fuimus, quod dè petis publicum conficere, et stipulari deberemus actum, Nos autem unde.§

P.tibus Dom.co Baccaro Regio ad contractus Judice, mag.co Nicolao Dom.co Centone, & Joanne Battista Limma de Mathera.--------------28

§ Matera 20 settembre 1729-

Per G.D. Anna Maria e Francesco mettono al mondo un figlio maschio; certamente questa nascita servì ad appianare le divergenze con le zie portando la pace e la felicità in famiglia.A questo banbino fu imposto il nome di Tomaso nella speranza che questi seguisse le orme dello zio.

Nel libri dei battesimi della Cattedrale si ritrova la seguente trascrizione:

20 Settembre 1729- fu battezzato un bambino nato da D.us Francisco Salato a Pomarico e Anna Maria d’Erario da Gravina a cui fu posto il nome di Tomaso, Nicola Domenico.

Patrini: mag.cus Dominicus Malvindi.29

Giuseppe Maria Positani dei PP. Predicatori, maestro di Sacra Teologia e Arcivescovo di Matera nel 1730 fu destinato alla Chiesa di Salerno, ma la morte non gli permise di abbandonare Matera, questa lo assalì il 16 febbraio 1730 alle ore 6 della notte.

Governò sotto SS.Innocenzo XIII e Benedetto XIII.

Lo sostituì Alfonso Mariconda dei Padri Cassinesi, Patrizio Napoletano, uomo di somma dottrina, fu trasferito da SS. Clemente XII dal Vescovado di Triveneto alla Cattedra unita di Matera e Acerenza.30

§Testamento Mag.ca Anna Matio 1730.§

Prò Mag.ca Anna Matio et U.J.D.re D.no Francesco Salati

Die vigesima quinta Mensis Maii octava Ind.ni Millesimo Septing.mo trigesimo in civitate Mathere§ Regnante§ Tribus luminibus accensis prò observandis solemnitatibus in nocturnis actibus à Jure requisitis, cum sit pulsata hora una noctis.§

A richiesta, e preghiera a noi infra.tti Regio Notaro, Giudice ad Contractes, e testimonii, fatte in nome e parte della mag.ca Maria Mazio di questa città di Matera, personalm.te ci siamo conferiti in casa di sua solita abitazione, situata nella Contrada della Scaricata di detta Città, vicino li suoi notori vicinati §, e colà gionti, abbiamo ritrovata la sudetta m.ca Maria Mazio, giacente in letto, inferma di corpo, sana( per la Dio Grazia) di mente, ed intelletto, et nel retto parlareugualm.te esistente la quale considerandolo stato della presente umana natura essere fragile, e caduco, e che non vi sia più cosa certa della morte, ed incerta l’hora di quella, dubitando (il che Dio non voglia) che non se ripassasse da questa a miglior vita, senza disponete delli suoi beni temporali, e che poi tra li suoi Concioni vi avessero da nascere liti, e discordie; hà perciò essa pred.a ma.ca Maria Mazio deliberato di fare come fa il presente ultimo suo nuncupativo in scriptis Testamento, quale vuole, che s’abbia per ragione di Testamento di nuncupativo, e se tal’hora non volesse, vuole, che s’abbia per ragione di Testamento in scriptis chiuso, e sigillato, di codicilli, di donazione causa mortis,ò legati pii, ed in ogn’altro miglior modo, e via, che dalle leggi li vien permesso. Cassando, come detta m.ca Maria Mazio Testatrice cassa, ed annulla ogn’altra sua disposizione, e pia volontà, forse fin’hora si troveran fatte, mà vuole, che questa sia l’ultima volontà.

Restando, perciò ferme la disposizione, contentamento, e le donazioni fatte a beneficio del Dottor Sig.r Francesco Salati suo Pronipote nel Testamento del q.m D.Tommaso Salati di lui Zio, e Nipote regg.e d’essa m.ca Testatrice, rogato per mano del ma.co Notar Tommaso Sarcunni della stessa Città, sotto li otto del mese di Marzo 1728, alle quali predette dichiarazioni, contentamenti, e donazioni, e quanto in quelle si contengono, avendone la sud.a ma.ca Maria Testatrice piena scienza, e di tutto il tenore delle medesime, have accettate, omologate, ratificate,e confirmate, come quelle accetta, confirma, ratifica,ed emologa dè verbo ad verbum, ut Jacent§, et signanter le sudette donazioni irrevocabiliter inter vivos fatte, perché cosi è la sua volontà§.-------

Ed essendo l’Anioma più degna del corpo, perciò essa predetta mag.ca Maria Mazio Testatrice la raccomanda nelle mani dell’onnipotente Iddio nostro Signore Gesù Cristo sul patibolo della Croce col suo preziosissimo Sangue redenta, alla Sua SS.Madre sempre vergine Maria, ed à tutta la Corte Celeste, à quali priega, che separata sarà dal suo misero, e fragile Corpo, si degni collocarla trà numero dei Beati in Paradiso, e che il suo Cadavere sia seppellito nella chiesa del Venerabile Convento dè RR. Padri Riformati di detta Città, sotto il titolo di San Rocco, è propriamente nella Sepoltura de suoi Antenati, con quelle pompe, e funerali, che meglio periranno, e piaceranno all’infrascritto suo Erede, a secondo la nascita di detta mag.ca Testatrice, perché così è la sua volontà.§

Ma essendo l’istituzione dell’Erede capo, e principio di qualsivoglia Testamento, senza della quale de Juris censura si rende nullo, ed invalido, e come mai si fusse fatto, però essa predetta ma.ca Maria Mazio istituisce, nomina, fa à se, e colla sua propria boccachiama per suo erede universale, e particolareil sudetto Dottor Sig.r Francesco Salati suo caro, e dilettissimo Pronipote sopra tutti li beni d’essa m.ca Maria Mazio mobili, e stabili, oro, argento monetato, e non monetato, accoglienze, nomi di Debitori nomine de Beneficii, ragioni, attioni,attieni, e successioni delate, e deferende ex Testamento, et ab intestato, ed ogn’altra cosa che quomodumque , et qualiterumque alla sudetta mag.ca Testatrice l’ha aspettato, e per l’avvenire li potrebbe spettare, e competere, perché cossi.§

In primis essa predetta mag.ca Testatrice con Animo benigno priega à detto Dr. Sig.r Francesco Salati suo Pronipote, ed Erede, che abbia far celebrare cinquanta Messe per la salute, e suffraggio dell’Anima d’Essa Testatrice, seguita la morte della medesima, ad arbitrio, e volontà d’esso Erede, perché cossi.§

Item dichiara essa Maria Mazio Testatrice, come à suo beneficio si fu fatta donazione di alcuni beni stabili, e mobili dal qm.Domenico Mazio suo Fratello utrinque Congiunto, casato, e morto nella Città di Castellaneta, quale predetta donazione si ra raccordando essa mag.ca Testatrice, che fù stipulata dal mag.co Notaro Lionardo Antonio Picaro di detta Città di Castellaneta nell’anno 1691 al quale, stante in tempo, che detto Dom.co Mazio, in detta Città di Castellaneta si casò, fè grossa spesa di oiù centinaia di docati dalli beni pateri, materni, e fraterni, per comprare un vestito di sposalizio allasua moglie, con corpetto di lama d’argento con guarnimiento, ed altro vestito di Tomasco torchino – un’anello di sponsalizio. Collana d’oro colli pendenti d’oro, verghetta con torchina, si trasportò anco nella sudetta Città di Castellaneta gran quantità d’Avena, che in quel tempo andava a buo prezzo, che stava in una fossa piena, e proprio quella dentro le Case del Venerabile Monistero della SSma Annunziata di questa predetta Città, che al presente si tengono ad affitto dal Rev.do D.no Belisario Duni, nella contrada di Santa Croce. Similmente si trasportò due Cascie di noci piene di biancherie fine, et un Bajuglio, due Specchii con cornici neri. Due Moffette di noci, e sei seggie anco di noci. Due coppette, una valestra, quale predetto Domenicosi fè due para di vestiti d’Està, ed Inverno, con trasportarsi ancora una spada con manico d’argento, e cinque posate d’argento, consistenti in brocche, cocchieri, e coltelli, e moti altri mobili, raccordandosi parimente essa predetta Testatrice, che oltre l’essersi per la medesima pagato, e dal detto q.m D. Tommaso Salati suo Nipote, e Donatario, un Capitale di docati cinquanta, dal mentonato Domenico, e ceduto al Rev.do Capitolo di S. Giambattista di detta Città di Matera, ricomprato, e rinfrancato con molte annate di terze, ed essersi eziandio soddisfatto di tutto quello si dovea per la monacazione di Grazia Maria di loro comune Sorella al predetto Venerabile Monistero della SS.ma Annunciata, ed anco da detto D. Tommaso si pagaro la somma di docati due cento al q.m Sebastiano Arenanti per la restituzione delle doti della q.m Margherita Ferrati sua moglie, che fù prima del q.m Carlo Mazio di loro comune Fratello,con altri docati sessanta al medesimo Albenanti si pagarono per le spese di litiggio per la restituzione di dette

doti mosso contro il q.m D. Giuseppe Mazio Cantore sodisfatti dal mentovato D.Tommaso Salati suo nipote, e Donatario, et sic declaravit.§

Item pro malis, et incertis oblatis Carlini due § 0: 2: 0 ----

Quo quidem Testamento, ut supra predicitur per acto § Nos requisiti fuimus, quod dè predictis publucum conficere, stipulari deberemus actum § Nos autem § Undè §

Presentibus Josepho Cavaretti Regio ad Contractus Judice, Rev.di Dn. Joseph Dom.co Rienzo, Dn. Jovan Batt.a Vitale, D. Donato Joanne Perrone, Magistris Nicolao Rondinone, Paolo Domi.co Trippicelli, Dom.co Morelli, et Clerico Petro Antonio Scaviolla de Matera.31

§ Il 6 Marzo 1731 a Francesco Salati e ad Anna Maria naque una bambina a cui fu imposto il nome di Catharina Anna e fu battezzata lo stesso giorno nella Cattedrale di Matera

I Padrini furono mag.cus Josephus Felice Gattini, et Antonio Rossi.

§ Due sentenze della “Baronal Corte di Pomarico”, una in data 26 luglio 1731 e l’altra il 2 agosto 1731, risultano emesse dal Dr.U.J. “Arbitratore e Amicabile

compositore”, Francesco Salati; - (è da paragonare ad un nostro giudice di pace).32

§ Nell’ anno 1732 a Matera fu formato il Catasto Ostiario (delle famiglie)

Al foglio 117 della contrada S.Bartolomeo troviamo:

Del q.m Stefano; - non dimentichiamo che Stefano abitava già a Matera perché sposato con anna Mazio, mentre Francesco era forestiero:

Il Dr. Sig.r Francesco Salati della Terra di Pomarico d’anni 36 casato con

Anna Maria de Errario di Gravina d’anni 34, e fa domicilio il detto Salati dà anni 5

In questa Città tiene tre Figli cioè:

Stefano d’anni 6

Tomaso d’anni 3

Caterina d’anni 2, e tiene in casa:

La mag.ca Donata Maria Salati d’anni 71 sua zia ex parte Patris, ed anco tiene in casa:

Giov. Battista Giannulli di Pomarico suo nipote causa studii.

Ha rivelato possedere:

Una Casa con diversi appartamenti di sottani, e soprani con cantina dove abita

Una vigna di centinala Cento nella Contrada del Poliero rende grana cinque al convento S. Francesco, e Carlini tre à beneficio di S. Maria de Armeniis

Un giardino murato nella Contrada delli Cappuccini rende Carlini tre à detto Beneficio di S.Maria de Armeniis.

Una casa palaziata nella città di Gravina dotale nella contrada del Pedicello;

Una casa soprana nella Terra di Pomarico nella contrada di Guardia Spesa.

Sopra dè quali beni v’è di peso un Capitale di docati Duecento alla Cappella della Bruna.

Un altro Capitale di Docati Cento al Capitolo Maggiore

Un altro capitale di docati dieci dovuto al fisico Giuseppe Lena

Un altro capitale di ducati 36 dovuti alla Cappella del SS. Sacramento di Pomarico.33

§ Il 25 luglio 1732 alla presenza del notio Angelo Martinelli di Matera i Rev.di Sig.ri Canonico Don Francesco Dom.co di Robertis, e D. Arcangelo Cuscianna Deputati della Cassa del Deposito, e Don Giuseppe lo Gallo Procuratore del Rev.mo Capitolo Maggiore di questa Città di Matera………

Il Rev.do Sig.r D.Lionardo Antonio Giacuzzi Generale Procuratore della Venrabile Cappella di S. Maria della Brunadi questa stessa Città, eretta dentro la Matrice Chiesa, erede questa della felice memoria del q.m Mons.del Rios fù Arcivescovo di detta Città ………

Il Dottor Sig.r Francesco Salati della Terra di Pomarico abitante da molti anni in questa mentovata Città nipote, ed Erede del q.m D.Tommaso Salati, in virtù del testamento rogato per mano del m.co notaro Tommaso Sarcunni della istessa Città, sotto li otto del mese di marzo 1728,ed Erede similmente della q.m Maria Mazio sua prozia, in vigore di testamento rogato per mano del mag.co notaro Nicolò Domenico Centone di detta Città sotto li venticinque del mese di maggio 1730, ………

E li Rev.di Sig.ri D. Paolo Cerfaglia Deputato, e D. Bellisario Rugiero Generale Procuratore del Rev.do Capitolo di S. Pietro Barisano di detta Città,……..

Il mentovato Dotor Sig.r Francesco Salati, come disopra personalmente costituito, spontaneamente asserisce avanti di noi, e di detti Rev.di Sig.ri Deputati, e Procuratori di detto Rev.mo Capitolo Maggiore, Venerabile Cappella di S. Maria della Bruna, e Capitolo di S. Pietro Barisano, presenti com’esso Dottor Sig.r Francesco ne sudetto nome possiede congiunto titolo e come vero signore, e Padrone, un comprensorio di case consistente in un sottano grande, con stalla, due camere, alcovo, cucina, piscina,e cortile, dentro il portone di detto cortile vi è una camera, ed altre comodità, situato sotto il pubblico e Gegio Sedile della medesima Città, vicino le case dotali di Mastro Giacinto d’Apuzzo da un lato, e dall’altro le case di detto Rev.mo Capitolo Maggiore,e quelle del Rev.do Capitolo di San Giovan Battista dell’istessa Città, ed altri vicinati, franco, libero ed esente detto Comprensorio di case da censi perpetui, e servitù, eccetto però delli infrascritti capitali redimibili per detto q.m D. Tommaso Salati dovuti, cioè ducati cinquanta di capitale al detto Rev.mo Capitolo Maggiore, alla ragione del 7%, in vigore di istrumento censuale ( insieme obbligati con la mag.ca Maria Mazia sua zia) rogato per mano del q.m notaro Domenico Antonio Festa di detta Città, sotto il 28 del mese di novembre 1699.

Ed altro capitale di docati 100 alla ragione del 9%, dovuti similmente al Rev.mo Copitolo, in vigore di altro istrumento censuale, celebrato per mano del mag.co notaro Tommaso Sarcunni di questa istessa Città sotto li 26 febbraio 1713.

Come altresì da altro capitale redimibile di docati 200 per detto q.m D.Tommaso Salati pigliati a censo sopra tutti gli suoi beni da detta Cappella di Santa Maria della Bruna alla ragione del 7%, in vigore d’altro istrumento censuale rogato per mano del mag.co notaro Giuseppe Oronzio Montemurro di detta Città sotto lì 14 di Dicembre 1702, alli quali, predetti tre capitali di docatrento cinquanta esso predetto Dr. Sig.r Francesco Salati va debitore e cioè al detto Rev.mo Capitolo Maggiore nella somma di ducati 10 e grana trentadue in compimento di terzeed alla sudetta Cappella di S.Maria della Bruna in docati 13 e carlini 9 parimenti in compimento di terze….che in unum le predette terze ascendono a ducati 24, grana 12, e cavalli 10. E fatta assertiva sud.ta e non avendo esso Dr. Fr.co Salati da donde all presente pagare detti ducati ventiquattro, grana dodici, e cavalli dieci…….tanto maggiormente che il medesimo sig.r Salati ha ritrovato dal sudetto Rev.do Capitolo di Santo Pietro Barisano per maggior sua utilità le suddette tre annualità alla ragione del 6% ; onde per redimersi detti tre capitali di docati trecento cinquanta, e per pagare delle terze, tiene per via bisogno di ducati 360, e non avendoli pro manibus, è venuto a convenzionecol suddetto Rev.do Capitolo di Santo Pietro Barisano e per esso con li suddetti suoi Rev.di Deputati e Procuratore, per la quale spontaneamente, …..non per forza o dolo,….sopra tutti gli beni di detto D.r. Sig.r Fran.sco Salati mobili e stabili presenti e futuri, ed in specie sopra detto comprensorio di case sottane con cantina e suoi membri, e comodità, come di sopra situato nelli predetti luoghi e vicinati,…….ave detto Sig.r Salati venduto, ed alienato, come vende e aliena e col titolo di vendita, e col patto di alienazione……

Erano presenti alla stesura della scrittura:

Il Notaio A. Martinelli di Matera;

Giuseppe Covaretti Regio Giudice ai Contratti;

Il Mag.co Giacinto Suglia;

Il Magistro Paulo Festa di Matera.

Con questo atto Francesco Salati estingue i vari debiti contratti dal Rev. D. Tommaso con il Capitolo di S.Maria della Bruna e con il Capitolo di S. Pietro Barisano che fino ad allora avevano cumulato una quantità di interessi, accendendone uno con il solo Capitolo di S. Pietro Barisano. 34

§ 1 Novembre 1732 – Battesimo di Giuseppe Pasquale Salati-

In casa di Francesco Salati è nato un terzo figlio maschio ed è stato battezzato lo stesso giorno nella Chiesa Cattedrale di Matera.

Nei libri battesimali troviamo la seguente trascrizione:

Die primo mensis Novembris, septingentesimo trigesimo secondo-

D.us Nicolaus Maria Jacuzzi Abbas S.P.B. (San Pietro Barisano) de licentia baptizavit Josephum Pascalem, Barnabam, natum ex D.re Franciscus Salato, et Anna Maria d’Erario Coniugibus; Padrino: D.re Nicolao Angelo Guida.

§ Il terremoto del 1732.

Fu un anno terribile per Matera e le zone circonvicine, reiterati terremoti la sconvolsero, la gente uscì di casa e portata nelle Croci, ove li Sacerdoti confessavano,e l’Università fece l’annuale voto laa Bruna, nella Natività di Maria SS..

Si fa la processione di S. Biaso dalla Città essendosi fatto il voto per il morbo epidemico, e voti per tremuoti avvenuti nel 1721.35

§ 21 Dicembre 1733-Battesimo di Ferdinando Ottavio Venanzio.

Questi è il quarto figlio maschio di Francesco Saverio Salati e come d’uso viene battezzato lo stesso giorno della nascita nella Cattedrale di Matera. Il Padrino fu D.Ottavio Venusto.

Francesco tende un tenue filo verso la terra d’origine; in questo bambino vuole ricordare il suo bisavolo Ferdinando (Salernitano)

§ Il terremoto del 1734.

Un nuovo terremoto sconvolse Matera, rovinarono diversi edifici tra cui il Conservatorio delle donne vergini sotto il titolo di S.Giuseppe, ma venne presto riedificato.

§ 1734-Re Carlo III riconquista il Regno di Napoli

Per l’accorta diplomazia di Isabella Farnese moglie di Filippo V di Spagna, guidata dal grande statista italiano Cardinale Guido Alberini, l’Infante di Spagna D.Carlos di Borbone otteneva il ducato di Parma e Piacenza.

Infatti lo scoppio della guerra di seccessione palacca (1733) offrì alla Francia, collegata con la Spagna, l’occasione di riprendere il duello con la dinastia austriaca in Italia.

L’Infante Carlos, venne nel regno con una potente armata terrestre e navale,il Vicere Visconti al servizio dell’Austria, fortificò le piazze alla men peggio e

domandò soccorsi a Vienna, ma non potè ottenere che poche e indisciplinate reclute, male addestrate e altre milizie raccogliticce, perché le forze austriache erano impegnate a combettere sul Reno e in Lombardia.

Il 9 Aprile 1734 D.Carlos giunse a Maddaloni distante 14 miglia da Napoli, i deputati e gli eletti di questa città gli andarono incontro e gli offrirono l’omaggio e le chiavi della Città.

Il giorno 10 un distaccamento di 3000 spagnoli, giunse a Napoli e pacificamente vi entrò. Carlo fissò il suo quartier generale ad Aversa fino a quando le fortezze della città non si arresero il 6 maggio 1734.

Il giorno 10 Carlo fece il suo ingresso trionfale fra le più tenere ed incessanti acclamazioni di tutti, fra le danze e le feste del popolo e il triplicato sparo dei cannoni dalle cinque fortezze di Napoli.

Il generale Montemar volle subito recarsi a Bari, perché colà vi erano trincerati 7000 austrieci, che in batter d’occhio sbaragliò nella famosa battaglia di Bitonto (25 maggio 1734). Molti furono i prigionieri.

Poi toccò alle fortezze di Brindisi e di Pescaraad essere prese ed occupate dagli spagnoli; ultima fu la piazza di Gaeta, la quale era ben fortificata, ben provveduta di gente con viveri e munizioni, ma il 7 agosto gli austriaci si arresero agli spagnoli. Con quest’ultima vittoria cessò l’occupazione austriaca di Napoli.

Restava da annettere solo la Sicilia, fu mandato a Palermo il conte di Montemar che fu accolto con gentilezza e riguardo come vicere di Carlo.

Passò a Messina, ma trovò la cittadella ben guarnita e difesa dal principe Lubkowitz, questi resistette con molto valore e prudenza fino a che non ebbe rinforzi di viveri e munizioni; il castello si arrese il 22 febbraio dell’anno successivo 1735.

In giugno furono accupate Siracusa e Trapani, così la Sicilia fu sottomessa agli spagnoli-

Nel mese di Maggio, Carlo si recò personalmente in Sicilia ove il 3 Luglio 1735 fu solennemente incoronato Re nella Cattedrale di Palermo.

§ 1735 - Carlo III visita Matera

Carlo, nello scendere in Sicilia volle visitare molte città delle sue provincie tra cui Matera.

Incontrato dai funzionari della Regia Udienza e dalla Municipalità ai confini della Provincia presso Venosa, giunse qui nel pomeriggio del 17 Gennaio 1735, accolto festosamente dal popolo e ossequiato dall’Arcivescovo Mons. Mariconda col suo Clero al completo.

Archi di trionfo, luminarie, fuochi artificiali, drappi alle finestre,una commedia improvvisata lì per lì, che il Re gustò assai e grida di evviva dei Materni e dei cittadini accorsi dai paesi vicini.

Ospite dell’Arcivescovo, la mattina seguente andò a caccia delle allodole, mentre dai suoi segretari “dispacciavasi molti affari di Stato e di Guerra”.

Il 19 Gennaio Carlo partiva alla volta di Montescaglioso, e Matera a eternar la memoria della sua visita, gli eresse sulla Piazza del Sedile una statua equestre.36

10 Aprile 1735- Nasce da Francesco Saverio Salati e da A.M. d’Erario un quinto figlio a cui è stato imposto il nome di Vincenzo Romualdo viene battezzato nella chiesa Cattedrale di Matera.

§ 15 Ottobre 1736 – Nasce in casa Salati un sesto figlio e per giunta maschio, fu battezzato il giorno 19 come si rileva dai libri dei battesimi della Cattedrale:

19 Ottobre 1736- Don Leonardo La Greca Arciprete battezza nella Cappella privata di D.Giovanni Ferraù, Antonio Pietro Alessandro nato da Francesco Salato e Anna Maria d’Erario. Nato il giorno 15; Padrini: Don Giovanni Ferraù per procura di Don Francesco Mallazzo barone di Cancellara e Giovanna Triari per procura di Donna Isabella Fioci baronessa di Cancellara.

A questo punto possiamo tracciare un albero genealogico parziale:

Francesco Saverio Salati

Anna Maria d’Erario

|

2-5-1727 Stefano § 10-9-1729 Tommaso § 6-3-31Caterina

§2-11-32 G.Pasquale.§ 21-12-1733Ferdinando § 10-4-1735 Vincenzo § 15-10-1736 Antonio §m (vedi allegato)

§ Dicembre 1737- Matrimonio di Re Carlo III

Nel Dicembre 1737 arrivò la dispensa papale per il matrimonio di Re Carlo con Maria Amalia di Sassonia, ed il matrimonio fu celebrato solennemente per procura a Dresda il seguente maggio (1738). Federico Cristiano, principe Elettore di Sassonia, lo storpio fratello della sposa, rappresentava Carlo.

La Bolla della investitura papale fu firmata il giorno dopo, e la Principessa partì per Napoli…….

...Carlo aveva 25 anni e la sposa appena 14, ma era molto sviluppata per la sua età- 37

§ 18 maggio 1738- D. Tommaso Salati costituisce la Sacra Dote per poter accedere al Clericato.

Alla presenza del Regio Notaio Cesare Villani di Matera si sono costituiti: U.J.Dr. D.us Franciscus Salati, et pro parte D.us Thomas Salati eius filii legittimi,et naturalis,qualiter ab maximus amore, maximomque delectione quam continuo gessit ……D.us Thomas eius filius, et ut ispe initiari possit ad prossima clericale tonsura, et deinde ascendere possit ad sacros ordines, et ad dignitate Sacerdotale, et in ea commodius, et honestiis vivere possit, disposuit ea propter in eius acie mentis volle iedem D.no Thomas donare titulo donationis irrevocabiliter inter vovos, cederete assignare ad titulo eius legittimi patrimoni infrascripta bona stabilia quod usufructus tantis eius vita durante.§

Tres domus, …..una subtanam cum cannizzo, et cum piscina, alteram supranam lamiata, cum altera sultana pariter lamiata sita in terra Pomarici in Contrata dicta Janua Nova juxta Domus D.ni Nicolai Agnata ex uno latere et Domus Venerabilis Cappelle SS.mi, ac alios vicinatus, cnsistentes in pluribus, et diversis commoditatibus; quamdam Possessionem vitata et erborata diversis arboribus, et aliis in Contrata Salsa territorio Terre Pomarici propri possessiones Doctoris Phisici Josephi Cavallo, et D.ri Phisici Nicolai Dominaci Russo, et Heredum q.m Dci Jominaci Vinciprova Prefata Terre sitam in Contrada dicta l’Acquapperta juxta m. osephi de Leonardis, et Porphidam Jannullo Coniugum citate Terre, et aliosque confines. Altera medietatem Cellevinariam, Tini, Tormelaribus, quam possidebo d.a Terra Pomarici in Contrata dicta lo steccato, iuxta Cellavinaria S. D.ris Canceris de Candia, et illa D. Petri Perrini, at alias vicinatus, quia alia medietas ipsius est precitatorum Coniugum de Leonardis, et Jannullo que quidam precitata bona dictas U.J.Dre Franciscus possedere dixit justo titulo, et tanquam verus Domine, et Patronus, et franca, libera, et exmpta à qolibet onere, cessu, et servitute.§

Facta Assertione prefacta volens D.us U.J.Dre.D.us Franciscus Salati factam donationem …….., ipsamque ad effectum ducere; hinc est, quod hodie predicto die non vi dolo, sed non modo, et via, et quia sic sibi placet et placuit, donavit pro ut conas donationis titulo irrevocabiliter inter vivos et per fustem dedit, cessit, tradidit, et renunciavit dicto D.no Thomas absenti, et pro eo mihi prefato Notaio .. accettanti et stipulanti prefata bona quod usufructum tantum ad titulum eius patrimonii vita sua durante, et non aliter, nec alio modo, quia sic.§

Ita quod vigore presentis donationis et cessionis usufructum bonorum prefata.§ ab hodie in antea, et durante vita ipsius D.ni Thomam libere et cum omnibus eorum Juribus, actionibus, et integro stato, et ad titulum eius patrimoniis sint et transeat in plenojure, dominio, et protestate, ac possessione dicti Thoma absentis, et pro eo mihi predicto Notaio presentis, ad illa sempre habendum, tenendum, possidendum et percipiendum, eius vita durante, cadens, ponens, constituens quondam.§

Immo precitatus D.us D.re Franciscus promisit et affato D.no Thomas absenti, et pro et mihi p.cto No:rio p.nti solleoni stipulatione, donatione, cessione, ac omnia …habere sempre rata,grata, et firma, et contra non facere vel venire aliqua ratione, et causa quacumque, quia sic.§

Idem ic nominatus U.J.D.re D.nus Franciscus promissit predicto D.no Thoma absenti, et pro eo mihi p.cto Notario … defentionem, et erictionem usufructum bonorum (pentorum) ut sopra donatorum, tam de jure, quam de facto, generalem, et specialem ab omnibus Hominibus, et Personis, omnem qualiter in amplissima formam, quia sic renuncians cum juramento l. fin: C.da revac.donat.l.si unquam, et toti legum tit….§

Prò quibus omnibus, et singulis firmiter observandis (precalandatus) ….U.J.D.re D.nus Franciscus Salati, ut supra personaliter constitutus, sponte obligavit se bona sua omnia p.ntia, et futura, Heredes et successores predicto D.us Thomas absenti, et pro ea mihi p.to Notario .., sub pena, et ad penam duplicis, medietate, eum protestate capiendis precaris costututiones, renuncianti, et juravit. Unde

Presentibus: Nicolao Angiolo Judice ad Contractus, Rev.do D. Joanne Perrone, m.co Notario Jacinto Suglia,et Nicolao Dom.co Gensano a Mathera.38-------------------

Per giungere all’ordinazione Sacerdotale bisognava superare sette gradi.

Dopo la tonsura, venivano gli ordini minori: Ostiario, Lettorato, Esorcistato e Accolitato- cui facevano seguito gli ordini maggiori: Suddiaconato, Diaconato e Presbiterato.39





1 Arch. Catt.le di Matera libri dei battesimi 01-03-1639 fu battezzata Anna, Atonia, Maria, Tomasa, figlia di Cataldo Mazia e di Carmenia Caimmo-Patrino Jo.Maria Venusio da Matera, proc.re Pric.pe del Colle Fran.ci San Felici de Nespoli.

- Notizia del – Canonico D.Egidio Casarola.

1 Sappiamo che Francesco e Giovanna non erano di Vallata, forse il Sacerdote che ha trascritto il battesimo doveva avere memoria della morte di Donata Maria Bagnulesa di Vallata loro Madre.

2 Archivio della Chiesa Cattedrale di Matera – Libro dei Battesimi 1660 1666-

3 Idem c. s.

4 Archivio Chiesa di S. Michele Arc. di Pomarico – Battesimi-

3 A questa bambina è stato imposto il nome della nonna paterna, Carmenia Caimmo, moglie di Cataldo Matio padre di Anna Maria.

D. Vitus Pizzolla bap.t Anna Ant.ia, et Mariam.et ….nata ex Cataldo Matia et Carmenia Caimmo Coniugibus. Patrins Jiov. Maria Venusio di Mathera, procuratore ..Francisci San Felici de Nespoli, med.te istrumento pro.

5 bis Arch. Ciasa Catt.le di Matera – libro dei battesimi –1658 – 1667- fol.127v.

4 I protocolli del notaio Caldone sono andati perduti, queste notizie sono state tratte da un sommario compilato dal Canonico Spera Arciprete di Pomarico.

5 Il rev. D.Tomaso Salato era fratello dello sposo ed era membro del Capitolo della Cattedrale di Matera.

6 Vittoria Aspelli era figlia di Giovanna Salati, quindi, cugina di Stefano, notere gli stessi testimoni alle nozze.

7 Archivio parrocchiale di Pomarico-

8 Arch. Parr. Di Pomarico.

9 Albero genealogico parziale della famigli Salato di Salerno trasferita a Pomarico.

10 ASM (Archivio di Stato di Matera) collocazione 185. La copia dell’originale è nella cartella 2.

11 Archivio di Stato di Matera (A.S.M.) – Notai di Matera coll.ne 260 – la copia dell’atto è nella cartella 2.

12 A.S.M. Notai di Matere coll.ne 274- la copia dell’originale è nella cartella 2.

13 Arch. Capitolare di Matera -Conclusioni Capitolari anno 1703.

14 A.S.M. Protocolli del Notaio O. Montemurro coll.ne 276- l’originale in copia è nella cartella 2.

15 A.S.M. Protocolli del Notaio O. Montemurro Coll.ne 276- La copia dell’originale è nella cartella 2.

Da Marcello Morelli- Storia di Matera- pag. 178.

16 ASM.Protocolli notaio Dom. Antonio Festa Coll.ne 187- l’originale in copia è nella cartella n° 2.

17

18 ASN. Collegio dei Dottori Vol.58 – Fascicolo 92- folio 1-3V.- l’originale fotografico dei documenti è in mio possesso.

19 L’originale è nell’archivio della Parrocchia di S.Michele Arcangelo di Pomarico.

2 0 La copia dell’originale è nella cartella n° 3.- Capitoli matrimoniali-

2 1 Arch. Dioc.no di Gravina- Coll.ne I C2, Sez. –a- fol. 470 r-

2 2 Martuscelli – Storia del Regno delle due Sicilie- Napoli 1836- pag. 298.

23 A.S.N. Collegio dei Dottori Vol.58, fascicolo 92, Fogli 1-3v.

2Ä A.S.N. Giuramento dei dottori –laurea 1719- f.227-inventario 106- Collegio dei Dottori-

23 L’originale in copia è nella cartella dei capitoli matrimoniali.

24 Da “Arcangelo Copeti –Notizie della città e di cittadini di Matera- a cura di Mauro Padula, pag. 179.

2 5 Archivio Diocesano di Gravina- Coll.ne IC8- sez. M- fol. 51v.—Libro dei matrimoni dal tre di Febbraio 1721 al 17 Novembre 1743- della Parrocchia di S. Giovanni Evangelista di Gravina.—La copia dell’originale è nel 1° raccoglitore.

2 6 Arch. Chiesa di S. Michele A. di Pomarico - Libro dei battesimi n° 9 - foglio 105 (175)-L’originale in copia è conservato nella mia cartella dei capitoli matrimoniali.

2 6 bis Da: Nel Regno di Napoli – Viaggi –Attraverso varie Provincie – nel 1789- di Carlo Ulisse de Salis Marschlins- a cura di Tommaso Pedio – pag.156-157.

2 7 A.S.M. Notaio Tomaso Sarcunni -coll.222. pag. 17v.-19r- l’originale in copia è nella cartella dei testamenti..

2 8 Arch. Cap.Catt.le di Matera –Libro dei Defunti anni dal 1686 al 1746-fol.124v-l’originale in copia è nella cartella dei testamenti.

2 8 A.S. M. Notaio Donato Angelo Martinelli – Coll.355-pag.173-175. la copia dell’originale è nella cartella.

2 9

3 0 Da Fr. Paolo Volpe – Memorie storiche profane e religiose sulla città di Matera –pag. 305.

3 1 A.S.M. Protocolli del notaio Nicolò Domenico Centone anno 1730 pag 35v-37v. la copia dell’originale è nella cartella dei testamenti.

3 2 Archivio Chiesa Parrocchiale di Pomarico- Cause e liti anno 1731.La copia è nella cartella 3.

3 3 Archivio comunale di Matera – Catasto ostiario 1732-

3 4 A.S.M. Protocolli del notaio Angelo Martinelli – Coll.358.

Se qualcuno volesse approfondire l’argomento, trattato in questo atto, troverà originale in copia nella cartella n°3 intestata a Francesco Salati.

3 5 Arcangelo Copeti –NOTIZIE DELLA CITTA’ E DI CITTADINI DI MATERA- a cura di Mauro Padula e Domenico Passatelli – Ed. BMG- pag.179 – 1°c.v.

3 Ò Da Marcello Morelli –Storia di Matera 165.

4 Ó Da Francesco Paolo Volpe- Memorie storiche profane e religiose sulla città di Matera.- pag.179-

3 6 Da Francesco Paolo Volpe Memorie storiche profane e religiose sulla città di Matera- Proseguimento della storia di Matera- Storia contemporanea –Nota bibliografica di N. De Ruggirei-pag. 180-181.

3 7 Arold Acton- I BORBONI DI NAPOLI- pag. 46.

3 8 A.S.M. Protocolli Notaio Cesare Villani –Coll. 516 anno 1738 pag. 155 ter. – 157 ter—La copia dell’originale è nella cartella 6.

3 9 Da Epistolario Ridola- pag.6.

2 commenti:

  1. lavoro di notevole interesse .Chiedo di conoscere se esiste versione cartacea e dove reperirla.
    Mio indirizzo mail :ing.aielllof@libero.it- grazie

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