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giovedì 22 luglio 2010

I Salati tra Matera e Altamura 1802 - 1827 -7° parte

Capitolo III

§ 23 Aprile 1800 §

Nel 1 Maggio 1801 si pubblicò in Matera la pace tra il Re di Napoli e la Nazione Francese con feste, essendovi anche qui porzione di essi soldati di permanenza.

A 1 Ottobre 1801 si pubblicò la pace tra l’Inghilterra e la Francia.

Alli 10 Agosto 1801 partirono molti francesi da Matera a fare permanenza in Altamura, e dentro il Convento di S.Domenico di Matera vi rimase solamente una partita con un comandante, il transito fu però continuo; ma finalmente nel dì 1 Maggio 1802 se ne andiedero tutti per i loro luoghi imbarcandosi in Taranto, ottenta la pace generale, dopo essersi sofferti tanti pasi, tasse,imposizioni, reddizioni e revisioni dei conti.

§ A 26 Giugno 1802 da Palermo il Re Ferdinando IV ritornò a Napoli, siede alla Favorita (villa di Ercolano) e nel giorno 27 entrò a cavallo da conquistatore.

La Regina poi Maria Carolina si ritirò in Napoli alle ore 10 a 17 Agosto 1802. [1]

§ 9 Maggio 1803§

Capitoli Matrimoniali

Alla presenza del Notaio Jacuzio di Pomarico si sono costituiti i mag.ci Coniugi Francesco Antonio Mallano e Vittoria Fiore di Pomarico;

Il sig. D. Francesco Saverio Salati della città di Matera;

la mag.ca D. a Margherita Mallano di Pomarico, figlia di essi coniugi………

Qualmente da più mesi hanno dato parola di Matrimonio al sud.o Sig. Salati di contrarre legittimo, e solenne Matrimonio tra il soprannominato costituito sig. Salati con la di loro figlia D.a Margherita Mollano Vergine in Capillis, per cui sono venuti alli infrascritti patti de Capitoli Matrimoniali del tenore seguente:……………………

In primis tali promette in dote ad essa futura sposa una casa sottana lammiata in contrada S. Croce, che attacca alla Casa Palaziata di essi promissori……….franca e libera da ogni peso, solo col peso di un carlino di censo feudale, a questo Rev.do Capitolo, et non aliter.

Di più promette una possessione di vigneto situato nella contrada dicasi la Putrella, confinante….franca e libera da ogni peso, solo col peso di carlini 5 di cenzo feudale, a S. Lorenzo la Padula, et non aliter.

Dipiù li promettono docati 200 di pannamenti, oro, ed Argento lavorato da apprezzarsino da esperti comunemente, e liquidi in tempo dell’affido, e consegnarli ad esso futuro sposo.

Di più li promettono docati 100 in contanti da consegnarli quattro anni dopo l’affido; di più li promettono docati 20 di mobili, e suppellettili di casa, similmente li promettono una giovenca di ogni perfezione, a piacere di essi promissori…….., li promettono in atto di affido tomola 12 di grano, barili 12 di vino, una pesa di formaggio, quattro quartaglie d’oglio; e questi li servonoper alimento di un anno………….

E viceversa esso futuro sposo, a contemplazione di d.o Matrimonio………promettedocati 80, in tanto oro, argento lavorato, e quel che piacerà ad essa futura in atto dello affido, puo via sic de probo……………………..

Qual matrimonio sobligano esse parti mobis omnibus farlo sortire da oggi, ed a capo di due mesi, senza che scusar si possano di haver promesso il fatto altrui, che così.§ ed in caso che d.o futuro sposo non adempisse alla promessa del donativo delli docati 80, restano ippotegati ben’anche sopra la sua porzione de beni Paterni, e Materni sostentino in Matera quia sic.§

E per osservanza delle cose predette esse parti nominibus, et soprascrittibus ut sopra, sponte abligaveruntse ipsos, Ereddes et successores, ac bona………

Presentibus prò testibus Mag.co Saverio Viviano Regio Giudice a Contratti;

D.r D. Giovanni Rinzulli Gov.re e Giudice;

Novizio Francesco Saverio Ramaglia;

Mag.co Giuseppe Dianora.[2]

§ Matera 18 maggio 1803§

Nella Regia Corte Bajullare di questa Città compare Francesco Saverio Salati e dice che essendo venuto a mancare 5 ottobre 1799 il Padre D.re D. Stefano Salati ab intestato lasciando i figli, oltre al comparente, D. Michele, D.a Anna, D. Tommaso .

Fa istanza alla Bajullar Corte, dovendosi dividere i beni ereditari di nominare un curatore.

“ Io Francesco Salverio Salati fo istanza come sopra e nomino per mio curatore il Dr. D. Francesco Paolo Colonna a questo atto tantum.”

In pari data la Regia corte conferma la nomina di Francesco Paolo Colonna a curatore e amicabile compositore.[3]

Per arrivare a tanto Francesco Saverio non deve aver avuto l’autorizzazione dalla madre a sposarsi e tanto più a sborsare gli 80 ducati in oggetti oro e argento promessi nei capitoli matrimoniali.

§ Matera 18 maggio 1803 §

Nella Regia Bajullar Corte di questa Città di Matera compare D.a Raffaela Cassotti Vedova del D.r D. Stefano Salati della med.a e dice come se ne morì il di lei marito tempestivamente ab intestato a 5 ottobre 1799. Restando superstiti quattro figli, tre maschi e una femina minori, il primo chiamato D. Francesco Saverio ora di anni 16 compiti, D. Michele il secondo d’anni 14, se ne sta in Seminario, D.a Anna d’anni 12, che si trova educanda nel Venerabile Monistero della SS. Nunziata, e l’ultimo D. Tommaso d’anni 6; per disturbi nati tra la famiglia è necessario devenirsi alla divione dell’asse Ereditario per la buona pace d’essi figli, giacchè il D.Francesco Saverio in qualche maniera deviato si vuole regolare da se stesso con sommo pregiudizio degli altri minori, a fine di farsi una tale divisione bonariamente come si desidera dal Franc.o Saverio medesimo per mezzo di un arbitro, ed amicabile compositore, stimasi conveniente per farsi gli atti necessari, destinarsi con tale atto il curatore per li sud.i, perciò fa istanza eligersi da questa Corte ad hunc actum tantum per l’effetto sud.o, e così. Restando ferma in persona della Comparente la Tutela e Curatela sic de jure.

Io Raffaela Cassoti tutrice fo istanza come sopra.

Il Giudice Tomaso Tataranni conferma la richiesta.[4]

§ Matera 28 maggio 1803.

§ Istrumento di Compromesso §

P r ò

Ill.ni D.ni D. Francisco Xaverio, D.Michael, et D.Thomas et vidua D.a Faphaela Cassotti Matre hius Civitatis Materae.

Costituiti in presenza del notaio Liborio Cipolla Raffaella Cassotti di Molfetta vedova del D.r D. Stefano Salati Patrizio di questa Città di Matera, legittima tutice e curatrice de di lei figli minori procreati col d.o Dott. Salati chiamati D. Michele di anni 14, D.a Anna d’anni 12, Tommaso d’anni 5…….

E il sig. D. Francesco Saverio Salati altro figlio delli sud. Sig.ri, q.m Dott.re D. Stefano Salati, e D.a Raffaela Cassotti dell’età d’anni 17……

Ques’atto è composto da sette punti d’accordo con i quali si stabilisce di comune intesa come ripartire tra madre e figli i beni ereditari paterni.

Al capo 6 si stabilisce che “ che la finalizazione della divisione sud.a pendente, si devono prestare dalla sud.a D.a Raffaela Cassotti Tutrice legittima, e curatrice gli alimenti al sud.o D. Francesco Saverio a proporzione delle rendite dè beni ereditari, e relativamente gli altri Fratelli, Sorella, e Madre; ben inteso però, che il sud.o D. Francesco Saverio dovrà continuare a stare fuori la casa Paterna, ove attualmente abita essa D.a Rafaella, e gli altri fratelli, per evitarsi qualunque disturbo, ed inconveniente…………….

Io notario Liborio Cipolla ha stipulato coll’intervento del Regio Giudice a Contratti mag.co Michele Accavallo, e testimoni, mag.co Domenico Antonio…..[5]

Per la divisione dei beni vedi atto successivo

§ DIVISIONE EREDITARIA FATTA A MATERA IL 24 APRILE 1804.§

Alla presenza del Notaio Liborio Cipolla

Pro

“Raffaela Cassotti vidua UJD.ri D.Stefani Salati, eorum filii D. Francisco Xaverio, D. Michaeli, D.Thomas, et D.Anna Salati huius Civitatis Mathere…..

Oggli li 24 Aprile 1804 in Matera Regnante (S.M. Fredinando IV D.G.).

Nella presenza nostra personalmente costituiti l’Ill.ma Sig.ra D.a Raffaela Cassotti Ved.a del Dott.r D.Stefano Salati di questa città di Matera; tanto nel suo proprio nome, che come madre tutrice e curatrice dell’infrascritti suoi figli minori,………..

L’Ill.mo S.r D. Francesco Saverio Salati, uno dei di Lei Figli prossimo all’età maggiore (18 anni) il quale stando coll’autorità , e presenza e consenso del Dott. D.Francesco Colonna Curatore elettosi, con atto pubblico …… § da una parte.

E Ill.mi Sig.ri D. Michele dell’età d’anni 14, e D. Tomasino imperbe.altri Fratelli Salati, li quali si costituiscono con la presenza, e consenso del Dott.r D. Pietro Pizzilli altro Tutore e Curatore elettosi con detto istrumento, e confirmato col predetto decreto, non che alla presenza e consenso di detta loro comune Madre D. Raffaela, che agono per se stessi rispettive,e per li loro redi , e successori. § da un’altra parte

E come pure l’ Ill.ma Si.ra D. Anna Salati altra Figlia e sorella restante degenta ora del Venerabile Monistero della Nunziata da educanda dell’età d’anni 12 circa, e mediante accesso fatto in d.o Monistero col permesso dell’ attuale S.ra Badessa, e colla presenza del sudetto Dott.r Pizzilli Tutore e Curatore come sopra, non che stessa di Lei Sig.ra Madre D. Raffaela Tutrice e Curatrice, e per maggior cautela coll’autorità, e presenza dell’infrascritto Regio Giudice a Contratti di Lei Mondualdo, similmente interviene alle stesse cose…..§ dall’altra parte.

Da Esse Sig.re Parti, rispettivi Tutore e Curatore spontaneamente si asserisce avanti di noi come nei principi di Ottobre dell’anno 1799 se ne morì intestato il sud.tto Dott.r D.Stefano Salati loro Marito e Padre rispettivamente.

Vissero li figli sud.i in una stessa casa, e mensa sotto la direzione della loro comune Madre D. Raffaela. Dopo qualche tempo il D. Francesco Saverio volle allontanarsi dalla materna subordinazione, e varii disturbi sono passati fra essi; alla fine per darsi la pace alla Famiglia vi venne all’espediente di cercarsi la divisione dell’eredità Paterna, e di buona volontà, e consenso si stimò eligersi un arbitro, che fu fatto in persona del Dott. D. Raffaele Buonsanti col cennato istrumento per mano mia del 28 maggio 1803, e per la minore età de sud.i Sig.ri costituiti furono eletti li sud.i Dott.ri Pizzilli e colonna per Tutori e Curatori Rispettivi.

Si sono fatti vari atti avanti al d.o Albino S.r Buonsanti fino all’apprezzo dei beni ereditari, ma non si è venuto ad alcuna sentenza, ed arbitramento; così che tediati dalle inutili lungarie, e procrastinamenti, per abbruciare le liti, e dispendii, non sapendosi il quando, e il dove andrebbe a terminare l’affare,, per mezzo ad insinuazione di buoni comuni amici, e sentimento di savii, si è stimato farsi la divisione amichevolmente inter erede, tenendosi presente l’apprezzo dei beni legittimamente fatto da Periti di comune consenso, cioè per li stabili urbani dal fabbricatore M.ro Giuseppe Andrisani, la libreria dello studio dai Dott.ri S.ri D. Arcangelo Copeti, e da D. Angiolo Longo; per le porte, le bussole, ed altro legname dal Mastro Carpentiere Michele Calò, e per li predii rustici dalli Periti di Campagna Pasquale de Meo, e Pasquale de Cuja.

L’asse ereditario di D. Stefano Salati consiste, cioè:

-Il Palazzo di propria abitazione al Ponte della Giumella consiste in Saletta, Galleria, quattro stanze,Cucina colli sottani, e Cantina, apprezzato per Docati mille settecento ottanta tre, e grana 43 ___ 1.783.43.

-Il Palazzo alla Civita con Soprani, sottani, cantina, atrio, e pozzi d’acqua, apprezzato per docati mille novantacinque e grana 64----- 1.095.64.

-Il Parco alla Murgia, con Oliveto, vigna, ed altri alberi, e muro, valutato per docati: duecentoquarantanove, e grana 79---------------------- 249.79.

- Un pezzo di territorio a Serrapizzuto per docati sessanta-------- 60.00.

- Una vigna alle Matinelle per docati dodici------------------------- 12.00.

Una Vigna la Puliero per docati trecentoventi---------------------- 320.00.

L’Avucchiara murata con alberi d’olive, amendole,e viti, pozzo, e grotte per

Docati seicentoquarantuno, grana 39---------------------------------- 641.39.

4.162:25

- Tutti li libri dello Studio per docati duecentotremta, e carlini due: 230.20

4.392:45

-Capitoli bullari:

-Sopra Giovanni Massarotti di Pomarico ducati mille e quattrocento: 1.400:00

-Sopra il Sr D. Antonio Lena Santoro docati trecento: 300:00

-Sopra li Sig.ri del Monte docati duecento: 200:00

-…..La Perchia docati cento: 100:00

- …..Pisciotta docati cinquanta: 50:00

Sono docati duemila e cinquanta: 2.050:00

Altri capitali a negozio a Molfetta:

- Sopra la Società di Pannunzio con diverse cautele: docati mille quattrocentocinquanta; ma li cinquanta sono di pertinenza del Dott.r Sig. D. Fabio Mazzei: ducati 1.400:00

Sopra Lionardo di Candia per gli argenti docati mille 1.000:00

Sono docati 2.400:00

Il totale de beni stabili, libri, e Capitali descritti ascendono a docati ottomilaottocentoquarantadue, e grana quarantacinque: 8.842,45

Per le doti materne ducati Cinquecento, ed altri cinquecento per donazione in usufrutto,………………………….

A favore di D.Anna, si assegnano di consenzo docati 1500, in luogo di legittima e proprio di potersi decentemente collocare………..

Queste due partite componenti docati 2500 si deducono dal totale soprascritto.

Restano quindi, ducati 6.342,45………………………

A beneficio del Francesco Saverio si assegnano li seguenti beni ereditari, cioè:

Casa alla Civita, giusto l’apprezzo ducati…………………………….1.095,64

Sopra il capitale di Giovanni Massarotti di Pomarico ducati 400,00

Sopra il Sig. Santoro capitale ducati 300,00

Sopra …Pisciotta capitale ducati 50,00

Sopra il capitale degli argenti ducati 0,69

Totale ducati 1.914,64

Al medesimo D. Francesco resta la libertà e la facoltà di esigersi docati 50 dal Sig. Notaro de Petris di Altamura dovuti per prezzo di tela di Molfetta alla Sig.ra D. Raffaela sua Madre, perché esso D. Francesco Saverio per più tempo stiede in casa del de Pretis non si sono potuti avere.

Al D. Michele si assegnano per sua porzione li seguenti beni:

Avucchiara murata sotto li Cappuccini, ducati seicento quarantuno e grana 39: ducati 641,39

Vigna al Puliero, ducati 320,00

Capitale sopra Panunzio ducati 1.000,00

Capitali sopra gli argenti, ducati 253,00

Ecco la porzione di D. Michele ed avanzano grana 24 2.214,39

All’altro fratello D. Tommaso restano assignati li seguenti beni:

Il Parco della Murgia, ducati 249,79

Il territorio Serrapizzuto, ducati 60,00

Capitale sopra Giovanni Massarotti, ducati 500,00

Sopra del Monte, 200,00

Sopra La Perchia, ducati 100,00

Sopra Pamunzio ducati, 200,00

Sopra Leonardo di Candia per gli argenti, ducati 678,00

Li libri dello studio, ducati 230,00

Sommano ducati 2.217,79

………………………………………………………………………………..

Alla Sig.ra D.Anna che dimora da Educanda nel Monastero della Nunziata per i ducati 1500,00 assignatile in dote sono li seguenti:

Capitale sopra Massarotti, ducati 500,00

Sopra la società di Panunzio capitale ducati 200,00

Sopra il Palazzo di abitazione alla Giumella, ducati 783,43

Vigna alle Matinelle, ducati 12,00

Sono ducati 1.495,43

Si aggiungono gli avanzi delle sottoscritte porzioni:

D. Francesco Saverio, grana 0,49

Di D. Michele, grana 0,24

Di D. Tommaso, carlini 36 e grana 4 3,64

Sono 0.004,37

Totale, ducati 1.499,80[6]

……………………………….

Io Notaio Liborio Cipolla ho stipulato coll’intervento del mag.co Reggio Giudice a Contratti Michele Accavallo, Dr. Luigi Giannini, D. Giambattista Lo Gallo e il mag.co Luigi Adago di Matera.

(Che cosa è stato capace di fare un ragazzino di 17 anni privo dell’autorità paterna).

§ Sacra dote di Michele Salati §

Oggi li 4 settembre 1804 in Matera .

Regnante (Ferdinando IV di Borbone).

Nella presenza nostra personalmente costituiti il Sig. D. Michele Salati figlio ed erede del Dr. D. Stefano e per la di lui minor età assistito dal Dott. D. Pietro Pizzilli Curatore dato da questa Regia Bjullar Corte_ presente-

Li quali sponte asseriscono, come essemdosi il D. Michele incamminato per lo stato Ecclesiastico, e si trova per effetto allo studio di questo Venerabile Seminario, si deve oggi promuovere all’ordinazione, per indi passare coll’aiuto di Dio, agli altri gradi fino al Sacerdozio; ed a ciò fare, costituirsi il corrispondente Sacro Patrimonio.

Si trova già fatta legittimamente la divisione dell’ Asse Ereditario Paterno coll’ialtri di lui due Fratelli e Sorella, come da istrumento per mano di me infrascritto notaio in data 24 aprile 1804, ed in quello per porzione di esso Sig. Michele li fu tra l’altro assignata l’Avvucchiara murata, con alberi d’olive, ed altri frutti, e viti, in contrada sotto li Cappuccini, apprezzata per Ducati 641, che attualmente rende docati 14 argento l’annui; ed una vigna al Puliero apprezzata per Ducati 320, ed attualmente porta l’anno rendita certa di altri docati 14.

In unum la proprietà ascende a docati 961, di rendita docati 28 annui; e sono detti corpi franchi, e liberi da ogni peso e servitù.

Questi due corpi dunque coll’annualità esso D. Michele col di lui Sig. Curatore Dr. Pizzilli presenta con giuramento spontaneamente si assegna per Sacro Patrimonio, affinchè possa successivamente e gradatamente arrivare allo stato Sacerdotale, che si desidera.

Quale assegnamento per solenne stipola promettono evere per sempre rato, grato, e fermo, e mai revocarlo per qualsiasi voglia motivo, ragione,o causa.

Anzi per la reale osservanza esso D. Michele obbliga se stesso e tutti gli altri suoi beni§ sotto pena § costituzione precaria, e giuramento§ onde§.

Io D. Michele Salati assegno a me medesimo detto patrimonio sacro e soprascritti beni.

Dr. Pietro Pizzilli curatore

Io Sacerdote D. Francesco Paolo Volpe – Testimonio

Io Diacono Nicola de Rosa Seminarista sono testimonio

Io Tommaso Tataranni sono testimonio

Io Giovanni Caputi Gegio Giudice a Contratti

Io Notaio Liborio Cipolla di Matera ho stipulato, ed in fede.[7]



§ Conclusioni del Capitolo Metropolitano di Matera§

15 ottobre 1804 – foglio 42

“Il novizio D. Michele Salati è ammesso al servizio del Capitolo”.

(I giovani seminaristi, su loro istanza, venivano ammessi al servizio dei Padri Capitolari per fare pratica e trarre insegnamenti, sicuramente il suo maestro fu il Rev. Can. D. Francesco Paolo Volpe, Teologo e letterato ).


Il Canonico Francesco Paolo Volpe[8]

§ 1806 - Il ritorno dei francesi nel Regno di Napoli §

Il 14 frebbraio 1806, un’armata francese al comando di Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, invase il Regno e costrinse la corte Borbonica a trasferire il suo governo a Palermo.

“ In questo tempo venne spedito in Matera, in qualità di Preside della Provincia di Basilicata D. Tommaso Susanna che sostituiva D. Giov.Battista Rodio (giustiziato in Napoli).”

Giuseppe entrava nella Capitale il 15 febbraio e pèoco dopo partiva per la Calabria, ove le truppe napoletane si erano concentrate con il Principe ereditario, Francesco; ma l’esercito francese ebbe la meglio sui napoletani che furono costretti ad imbarcarsi per la Sicilia.

Il 5 maggio costui entrò a Matera da Re. Grandi manifestazioni furo preparate per questo incontro. L’ Arcivescovo Cattaneo con il Clero gli andò incontro alle porte della città e lo accompagnò in Chiesa.[9]

Leggiamo la cronaca di questa visita da Arcangelo Copeti:[10]

…..”ad ora del Vespro è venuto in Matera con applauso grande, e grandezza d’apparato,archi trionfali, sparo di cannoni, mortaretti, fuochi artificiali, componimenti in essi archi, tamburi, trombe.

Uscito all’incontro dal Tribunale, dall’Arcivescovo, da giovani a cavollo con divise militari della guardia d’onore, che unita con Francesi ha guardato in palazzo il corpo. All’incontro ancora usciti tutte le Comunità Regolari, Capitolari, l’Università; e li Rappresentanti poi con Gentiluominihanno preso il paglio sotto cui si è posto il Giuseppe col cappello in testa. Il popolo ha gridato “Viva il Re”, e si è portato all’Arcivescovato ricevuto da Canonici, dando Monsignore l’acqua benedetta, si è portato all’Altere maggiore ove era esposto il Venerabbile sulla macchina tutta illuminata a cera tutta a spesa della Bruna, ha orato, detto alcune preci secondo il cerimoniale.

Eravi il trono extra il Presbiterio vicino quello del Tribunale, ma all’altezza di quello dell’Arcivescovo intra Presbiterium, da cui si era tolto il baldacchino rimanendo solo a quello del Principe, apparato il trono del Tribunale, dell’Università, e tuta la Chiesa pomposamente; ma non si sedè sul trono.

Poi accomapagnato si portò a stazionare in casa di Malvinni: Nell’atto di mangiare vi fu musica con palchetto dirimperto al muro della Chiesa. La sera fu nel festino dato dall’Università in casa di Ferraù, ove vi fu musica ed intervennero tutti i Galantuomini e signore di Matera, e molti forestieri Deputati da paesi vicini, facendosi sedere, e trattati con sorbetto. Si cantarono arie a sua lode, e si ritirò a Malvinni.Tutta la città illuminata.

Diede udienza a tutte le Comunità e Capitolari; e tutti vi si portarono con memoriali. Fui dell’udienza io Dr. Copeti in nome della Città, domandando con memoriale grazie e privilegi per la Città.

Alle ore 13 del 6 maggio partì da questa Città portandosi in Gravina accompagnato da questo Preside Cav. D. Tommaso Susanna di Catanzaro, essemdo Arcivescovo D. Camillo Cattaneo de Marchesi di Montescaglioso. La spesa fatta da Malvinni è ascesa a circa docati 200, quella dell’ Università, ripartita fra benestanti, a circa docati 400”.

“ Alli 27 maggio 1806 calò in Matera dispaccio di Giuseppe Napoleone Buonaparte di essere stato eletto il cav. D. Marco Malvinni Malvezzi figlio di D. Giulio duca di S. Candida per uno dei Giamberlani, o sia Gentiluomo di Camera nella corte del Monarca: onore anche della Patria. E D. Fabio Mazzei Giudice di Appello in Altamura. (D. Fabio Mazzei e D.a Lorita Caldone sono padrini al battesimo di Michele Salati).[11]

§ Abolizione della feudalità§

Re Giuseppe Buonaparte con decreto del 2 agosto 1806 abolì la feudalità, così tolse il dominio dei baroni sulle città un tempo a loro soggette, i feudatari furono ridotti a semplici cittadini pur conservando i titoli nobiliari e le proprietà terriere.

Il 14 febbraio 1807 il Re firma il decrerto di sospensione di molti conventi.

A Matera furono soppressi i conventi dei Minori Conventuali, dei Domenicani, dei Cappuccini e degli Agostiniani ai quali furo confiscati anche i beni.

In Giugno 1808 , Giuseppe Buonaparte parte da Napoli per andare a cingere la corona di Spagna.

Il 3 settembre venne a Napoli il cognato Gioacchino Napoleone Murat.

§ conclusioni del Capitolo Metropolitano di Matera §

Il 28 ottobre 1809, si runì il Capitolo Metrololitano della Cattedrale di Matera per l’aggregazione; s’invocò lo Spirito Santo, e rivelato che i requisiti dei giovani aspiranti “si trovavano tutti regolari”, si passò alle votazioni con la bussola:

“Il sig. Tommaso Salati ebbe 33 voti affermativi e sei negativi e fu aggregato”.

§ Matrimonio celebrato ad Altamura tra Francesco Saverio Salati e Caterina Mercadante nella Chiesa Cattedrale il 28 Giugno 1810.§

Die 28 previa licentia Potestatis Civilis, nec non duabus prescripti Sanctam Missam solemnia in hac nostra Cattedrali Ecclesia D.m Franciscum Salati Materae, et D.am Cararinam Mercadante huius Civitatis Altamura Rev.dus D. Sergius Sallicano, nullo Canonico impedimento reperto domi interrogavit mutuo consenso habito pro verba de presenti, in Matrimonio Sol.i coniuxit; testi bus Maria Bovio, D. Franciscus Paolo Bastelli, et aliis”.[12]

§ Matrimonio civile di Francesco Saverio Salati con Caterina Mercadante di Altamura.§

29 Giugno 1810 ore 22.

Numero d’ordine 58.

Dinanzi all’Ufficiale dello Stato Civile di Altamurasono comparsi il sig. Francesco Saverio Salati di anni 23 maggiore d’età nato in Matera e domiciliato in Altamura strada dei Martiri di professione Patracinatore, figlio del fu Stefano di professione Avvocato, la signora Raffaela Cassotti, domiciliata col di lei marito mentr’era in vita in detto Comune (Matera), la quale è consenziente per via di procura intestata al sig. Francesco Bovio presente e consenziente.

E la Signora Caterina Mercadante di anni 26 e mesi 11 maggiore d’età, nata e domiciliata in Altamura strda S. Nicola, figlia dei Sig.ri Coniugi: Carlo di condizione possidente, ed Apollonia di Mari, presenti e consenzienti.

Le prime pubblicazioni sono state fatte il giorno 17 giugno ore 21, e le seconde il giorno 24, anno e mese come sopra.

Non essendovi opposizioni, dopo aver adempito alle formalità ordinate dal codice, ricevuta da ciascuna delle parti la dichiarazione ch’ellino si vogliono prendere rispettivamente per marito e moglie, abbiamo in nome della legge pronununziato che essi sono uniti in matrimonio, e formatone l’atto, che è stato sottoscritto dagli Sposi, dai testimoni, e da noi, che si allega al presente registro, nel quale per esecuzione della Legge se n’è fatta la presente iscrizione.

I testimoni intervenuti al presente atto sono:

D. Luigi Bastelli di anni trentacinque di condizione Sacerdote, domiciliato in Altamura strada S. Croce;

Sig. Luca Giannuzzi di Ottavio di anni 28 di condizione commesso domiciliato in detto Comune Strada S.Pietro;

D. Giovanni de Mari di anni 40 di condizione Suddiacono, domiciliato in detto Comune Strada (Chisunta);

Il Sig. Michele Serino di anni 24 di condizione commesso domiciliato in detto Comune strada S. Antonio……

Crivelli Sindaco[13]

§I Mercadante di Altamura nel Catasto Onciario – 1741§

Mag.co Saverio Mercadante vive di suo - di anni 30

Mag.ca D.a dorotea Campanile – moglie - di anni 22

D. Carlo Maria figlio - di anni 3

D. Prospero Maria figlio - di anni 1

Porzia Cicala - serva - di anni 40

Teresa Miglionico - nutrice- di anni 26

Abita in casa palaziata in contrada S. Francesco e del Rev. D. Giov.Battista Majello che possiede in comune ed indiviso una all’infrascritti beni colli RR. D. Orazio e D. Giacinto suoi fratelli.[14]

§ C.O. Altamura 1751§

D. Saverio Mercadante di anni 40

D.a Dorotea Campanile di anni 32

D. Carlo – figlio di anni 12

D. Giuseppe – figlio di anni 1

Abita in casa propria in comune e indivisa con altri msuoi fratelli Sacerdoti all’incontro della Chiesa di S. Nicolò dei Graci.

I fratelli sono:

Il Rev. D. Giuseppe Felice Mercadante di anni 69;

Il Rev. D. Giacinto Mercadante

Il Rev. D. Giacomo Mercadante

Il Rev. D. Giuseppe Orazio Mercadante.[15]

Con i dati in nostro possesso proviamo a ricostruire l’albero genealogico della famiglia Mercadante e quindi la parentela con il celebre Maestro:





§2 settembre 1810, Murat tentò lo sbarco in Sicilia ma non vi riuscì, la notte del 17 ritenta, giunta la grande ora e piombò come un fulmine sulla Sicilia prendendo terra a S.Stefano in provincia di Messina, ma fu ricacciato dall’energica reazione della flotta inglese.

§ 30 ottobre 1810, Caterina Mercadante moglie di Francesco Saverio da alla luce il primo figlio, un maschio, a cui danno il nome di :Stefano Maria,Giuseppe, Carlo, Tommaso, Donato.[16]

Il Santo Battesimo fu amministrato al piccolo Stefano lo stesso giorno di nascita dallo zio materno, il Rev. D. Felice Mercadante, in casa propria con la presenza del Parroco della Cattedrale il Canonico D. Sergio Sallicano.

Leggiamo la trascrizione riportata nei registri battesimali della Chiesa Cattedrale di Altemura:

Lo stesso di, dal Rev. D. Felice Mercadante Parroco della SS. Trinità, de licentia e coll’assistenza di me Parroco Canonico D. Sergio Sallicano fu battezzato de licenza in casa Stefano, Maria, Giuseppe, Carlo, Tommaso, Donato, Ignazio, figlio dei Mag.ci Coniugi D. Francesco Saverio Salati, della Città di Matera, e D.a Caterina Mercadante, nato lo stesso di ad ore 12.

Condotto al Sacro Fonte da D. Francesco Maria Bovio, e la sig.ra D. Raffaela Cassotti Salati di Matera,e per essa procuratore nomine D.a Antonia Santoro.[17]

§ Nel mese di settembre 1811, si sono afforcati 15 briganti, le forche sono passate dalle fornaci, ossia sopra S. Francesco di Paolan nelle strade delle Croci rendendosi Matera teatro luttuoso, e perde per li briganti, nuno però di Matera.[18]

§ 21 aprile 1812-

Murat passa in rivista a Napoli le truppe destinate alla Grande Armata che stava invadendo la Russia, tra queste vi era Michele Salati, che lasciata la casa paterna, la carriera ecclesiastica da poso intrapresa, si fece a cavallo il viaggio Matera Napoli per arruolarsi nella gloriosa Cavalleria Napoletana “I Veliti a Cavallo”.

Il giorno 18 aprile aveva compiuto 23 anni.

Per maggiori notizie su questo giovane della nostra famiglia che perse la vita nella gelida steppa russa, leggete il mio lavoro “Michele Salati un Velite della Guardia Napoletana nella Campagna di Russia del 1812 “.

§ 21 Maggio, un violento terremoto a Matera.

§ Altamura 11 settembre 1812.

A Francesco Saverio e Caterina Marcadante nasce un sedondo figlio maschio a cui impongono il nome di Carlo, Tommaso, Giuseppe.

Vediamo la trascrizione del Santo Battesimo impartito al piccolo Carlo:

§ !3 Settembre 1812

Lo stesso di, dal Rev.Cap.no D.Domenico Tolti de licenza, e coll’assistenza di Parroco Michele Moramarco fu battezzato Carlo, Tommaso, Giuseppe, figlio de coniugi D. Francesco Salati, e D.a Caterina Mercadante.

Condotto al Sacro Fonte da D. Antonio Cipolla e D. Fabio Mazzei”.[19]

§ Il 1 gennaio 1814, gli ultimi superstiti della campagna di Russia e di Germania fecero ritorno in Italia del 1° Regimento Veliti, cui aveva appartenuto Michele Salati, era così composto: Ufficiali 1 – Soldati 37.

Quando partirono nel 1812 i Veliti della Guardia erano: Veliti a piedi uomini 1600; Veliti a Cavallouomini 450.

Il 2° RTG. Veliti al ritorno erano: Ufficiali 0 e Soldati 14.

In totale erano rimasti: Ufficiali 1 e Soldati 51.[20]

§ 12 febbraio 1814- forte terremoto a Matera.

§” A 31 marzo 1814 cadde la Francia, fuggì Napoleone e le truppe, con un lungo congresso prima tenuto in Vienna, alleati la Russia, Prussia, Spagna,Svezia, Inghilterra,Sicilia, costituirono in Senato in Francia per la Nazione, e venne eletto per Re di Francia il Duca di Provenza fratello del morto Re Luigi, ed anche col nome di Luigi XVIIISaverio Borbone Capeto, ed in maggio del 1814 prese possesso.

Il Buonaparte in grazzia ottenne un esiglio nell’Isola d’Elba, da dove con manovre dopo un anno se ne fuggì, coll’aderenza di alcuni francesi ritornò nuovamente a comandare in Francia (i 100 giorni) posta in sollevazione, fugando il Re Luigi; e tutti li detti Alleati accorsero contra con truppe immense per battere la Francia, e prendere Buonaparte col cognato Gioacchino Murat, fu Re di Napoli, che fu battuto dagli austrieci in Macerata nelli 3,4,5, maggio 1815, e venne sbandato l’esercito.

A 25 maggio 1815 giunsero in Matera circolari che nuovamente tornava nel Regno Ferdinando IV.

Per disposizione del detto Congresso di Vienna de 10 gennaio 1815 ed infatti venuto il figlio Principe Leopoldo colle truppe austriache in Napoli”.[21]

Questi furono anni ricchi di avvenimenti, un fulmine eveva spazzato l’Europa dalle vecchie ideologie, portando una ventata di libertà, di eguaglianza e di indipendenza, sentimenti che erano penetrati nella coscienza delle classi che aspiravano a guidare gli avvenimenti, ad essere protagonisti e non spettatori.

§ Altamura 26 gennaio 1815§

Mentre in Europa e in Italia avvenivano tutte queste cose, in casa Salati nasceva, da Francesco Saverio e Caterina Mercadante, un terzo figlio maschio a cui fu imposto il nome di Tommaso, Giuseppe, Ippolito.[22]

§ Cronaca§

Alli 17 giugno 1815 fece Ferdinando IV l’entrata pubblica in Napoli con applauso di tutto il Regno.

Non si sapeva ove andato fosse il Gioacchino Murat; la poluzia di Ferdinando IV vi vegliava, ma perché escluso egli nel congresso di tutti gli alleati all’intutto, da disperato, a 8 ottobre 1815 giunse nel Pizzo Calabria Ultra, per essere nuovamente proclamato Re di Napoli, come disse, e fare rivolte, ed anarchia contro li fedeli borbonici; arrestato da quella popolazione, e marinari, fu tradotto nella Commissione ivi militare,venne sinodalmente condannato a morte, e si eseguì la sua fucilazione, e confiscazione dei beni a 13 Ottobre 1815 ore 23.

E il Buonaparte Napoleone, anche preso in Francia, venne condannato sua vita durante nell’Isola di S. Elena dominata dall’Inghilterra”.

Ferdinando IV Borbone assunse il titolo di Ferdinando I.[23]

§ 13 settembre 1817 – Capitoli matrimoniali

tra Anna Maria Salati e D. Antonio Torraca di Miglionico.§

Il giorno 13 settembre 1817. Regnando Ferdinando I per la grazia di Dio Re del Regno delle Due sicilie, e di Gerusalemme, Infante di Spagna, Duca di Parma, Piacenza e Castro, Gran Principe Ereditario di Toscana.

Avanti di noi Domenico Jacovone del fu Notar Oronzio, Notaio pubblico, e certificatore reale di questo Comune di Matera di residenza nella stessa ed in presenza di testimoni qui appresso descritti a noi cogniti.

Sono comparsi li Signori Don antonio, e Don Giuseppe Torraca del fu don Salvatore Galantuomini dello Comune di Miglionico ivi domiciliati strada S. Nicola senza numero di , presenti in Matera, procedendo esso D.Giuseppe tanto in nome proprio, che qual procuratore della di Lui Madre Signora Donna Vita Maria Marinari in forza di mandato di procura in brevetto, che qui infine si alliga, da una parte.

La Signora Donn’Anna Salati del fu Dott. Don Stefano, di età maggiore di questo sudetto Comune di Matera, in esso domiciliata, strada della Giumella 29; da un’altra parte.

La Signora Donna Raffaella Cassotti del fu Don Michele vedova del detto Don Stefano, e Madre della Donn’Anna colla stessa bitante in essa strada della Giumella, dall’altra parte. Tutti a noi noti.

Le quali parti han convenuto quanto segue.

Il matrimonio progettato tra il detto sig. D. Antonio Torraca, ela predetta sig.ra Donna Anna Salati sarà celebrato sotto pena di tutte le spese alla prima richiesta fatta da uno delle parti.

Hanno i futuri sposi dichiarato di voler essere maritati sotto il regime dotale, senza veruna comunione de beni, e che la dote si da per sostenere i pesi del matrimonio .

La detta sig.ra Donn’Anna Salati dotandosi, da se medesima col consenso di detta sua Sig.ra Madre Donna Raffaela, si assegna in dote per causa del sopradetto matrimonio, la somma di docati mille, e cinquecento,1500, di suo paraggio spettatagli sulli beni paterni, ed avuti colla divisione fatta colli di lei fratelli, in forza di pubblico istrumento rogato dal fu Notaro Liborio Cipolla sotto il 24 aprile 1804, consistentino, cioè docati 1000 in tanti casamenti descritti in esso istrumento di divisione, in luogo dei quali si assegna un capitale di simil somma di docati 1000 che si rappresenta sui beni di Giovanni Massarotti di Pomarico, alla ragione del 4% in virtù di pubblico istrumento stipulato dal fu Notaio Buongermino a 8 maggio 1795, spettanti al di lui fratello D. Tomaso Salati, a condizioni che una tal permuta si dovrà ratificare dal detto suo Signor Fratello subito dopo un mese sarà fatto maggiore, e qualora si denegasse, restano assignati in dote i cennati casamenti descritti in detto istrumento di divisione.

Altri docati 200 in una cambiale contro Nicolino Panunzio di Molfetta, che si è passata in potere di esso sig. Sposo don Antonio.

E altri docati 300, sul valore di una casa del retaggio paterno di maggiore valuta, sita nella città di Molfetta in contrada……….confinante colle case di Don Salvatore Cavalletti; Talchè pebdente la vendita di essa, a pagamento di docati 300; promette detta Sig.ra Cassotti corrispondere in ogn’anno a d.o futuro sposo docati 10 ancorche la casa sud.a restasse in affittata.

Con fatto, che venendo a ricevere esso sposo le sopradette tre somme in docati 1500; o ciascuna di esse, subito farne impiego in compra di corpi stabili col consenso però, ed interdetto di essa Donn’Anna, e questi rimarranno per fondi dotali, ovvero darne l’assignazione su corpi speciali propri, ad arbitrio della Sposa Salati.

La detta Donna Raffaela Cassotti per causa del sopradetto matrimonio assegna alla di lei figlia Donn’Anna la somma di docati 500, pagabili allo sposo per tutta la Fiera di Gravina dell’ entrante anno 1818, senza decorrere alcuno interesse: quali docati 500 esso sposo Don Antonio dovrà, siccome si obbliga impiegarla, o assicurarla in beni fondi col piacimento, e consumo di essa Sig.ra Cassotti; e questi s’intendono dati per un acconto per la porzione di legittima spetterà a d.a Sposa sulli beni di essa Sig.ra Cassotti nella successione della stessa.

Esso sig. Don Giuseppe Torraca nella sud.a qualità di Procuratore di d.a di lui Sig.ra Madre Donna Vita Maria, ed in nome della stessa, per causa del sopradetto matrimonio, dà ed assegna a favore del ridetto suo Sig. Fratello D. Antonio Torraca la somma di docati 1000, e per essi li seguenti immobili, cioè: Una casa di abitazione di membri tre,con tutte quelle comodità, e dritti, che alla medesima si appartengono, sita in abitato di Miglioniconella contrada S. Nicola dei Greci, confinante colle case di Vito Miche Bianco.

Una vigna con fersella dentro, e con oliveto nella contrada Donnabona, confinante colli beni di D. Vincenzo Onorati, e di D. Giuseppe Novelli.

E l’intiero corpo di terreni , siti in tenimento di Miglionico nella Contrada di Cavolino o Monte di S. Vito, giusta la sua notoria estensione, e confinazione colla Difesa detta S. Vito: portati nel catasto provvisorio sotto le rispettive sezioni:F.n. 75 – E. n. 594 – B.n. 482- come da certificato di quel Cancelliere di Miglionico vistato dal Sindaco, che qui infine si inseriscono.

Quelli descritti corpi si dovranno valutare in tempo seguirà la separazione tra essi Madre e figli di di Marinari, e Torraca da Periti di consenso eligendi; e qual’ora si trovassero di minor valore di docati 1000, quanto sarà di meno, promette esso D. Giuseppe nel nome proprio, e sulli suoi propri beni rimborsarlo a suo sig. Fratello D. Antonio in corpi stabili, o in danaro contante subito dopo la separazione sud.a.

E nel caso di evizione, promette ancora D. Giuseppe d’indennizzare esso suo sig. Fratello da sopra i suoi beni di quanto potrà essere il danno, che verrà a ricevere per avere l’intera somma di docati 1000.

In caso di premorienza di detto D. Antonio alla di lui futura Sposa Donn’Anna promette lo stesso a favore di lei l’antefatto, o siano i lucri maritali a norma del Disposto della Real Prammatica del Duca di Ostuni fu vicere del Regno.

E finalmente promette d.o D. Antonio alla stessa futura sua Signora Sposa per lacci, e spilli annui ducati 10. Poiché così, e non altrimenti si sono convenuti.

Su di tutto ciò se n’è formato atto letto alle parti, e Testimoni insieme con gli enunciati inseriti.

Fatto e pubblicato a Matera Provincia di Basilicata nella Galleria della Casa Palaziata di abitazione di d.a Sig.ra Cassotti, sita nella strada, e numero, come sopra in presenza di testimoni Sig.ri:

D. Saverio Gaetani del fi Dr. D. Giacinto, Sacerdote, e Sig. D. Antonio Cipolla del fu Dr. D. Saverio, Galantuomo, ambi domiciliati a Matera nelle rispettive strade del Paraviso n. 393; e della Piazza n. 38, i quali firmano colle parti e noi Notaio.[24]

§Matera 2 ottobre 1817§

Dagli atti di Matrimonio dello Stato civile di Matera N° 78.

L’anno 1817 a 2 del mese di ottobre ad ore 23, nella casa Comunale avanti di noi Nicola Pomarici Eletto ed Ufficiale dello stato civile del comune di Matera Provincia di Basilicata è comparso D. Giuseppe Torraca di Miglionico, di anni 30 di professione civile, domiciliato in Miglionico al presente in Matera, figlio del qm. Don Salvatore come da documento di morte alligato agli atti, e S.a vita Maria Marinari, il suo consenso prestato avanti al Regio Notaio Silvestro Caggiani di Miglionico, il data di 28 settembre corrente anno………

La sig.ra Donn’ Anna Maria Salati

maggiore d’anni 26 , figlia del qm. D. Stefano, e D.a Raffaela Cassotti, presente e consenziente, come da documenti allegati negli atti.

Il sudetto D. Giuseppe inerviene in nome e parte al suo fratello D. Antonio quale procuratore dello stesso….

Quali ci hanno richiesto di procedere alla celebrazione del matrimonio trattato fra essi, di cui le pubblicazioni seguite avanti la porta della nostra casa comunale.

Cioè la prima nel di 21 dello scorso mese di settembre.

Firma del Presidente del Tribunale di prima istanza o del Giudice delegato.

………………De Filippo ………………………..[25]

§ I Moti del 1820 – 1821§

La mattina del 2 luglio 1820 una colonna di 150 soldati guidati dal Tenente Michele Morelli e dal Sottotenente Giuseppe Silvati mosse da Nola verso Avellino al grido di “Viva il Re e la Costituzione”. Erano tutti carbonari. Per via la colonna si infittì di soldati e civili che avevano idee carbonare.

Il 6 luglio ad Avellino il comando passa al tenente Colonnello de Conciliis, indi al Generale Guglielmo Pepe.

Dopo uno scontro con le truppe fedeli al Re e per la defezione di gran parte dell’esercito già guadagnato alla carboneria, il Re acconsentì ad un governo costituzionale e promise di pubblicarne entro otto giorni i particolari.

Il 13 luglio, nella cappella reale, giurò la Costituzione.

Questa notizie giunsero a Matera molto tardi. L’ 8 luglio non arrivò neppure la posta. Con la pèosta del giorno 11 si seppe che il Re aveva accordato la Costituzione, e subito il Clero, Autorità civili, carbonari e popolo a bandiere spiegate convennero nel Duomo per udir la lettura dei fogli pervenuti dalla capitale. Il giorno seguente i carbonari inscenarono una dimostrazione, scrive il Volpe:”percorsero le piazze con tamburri e banda militare, portando le loro bendiere spiegate in triplice color, nero celeste e rosso coi motti “viva la Costituzione”, viva la religione, “ viva il Re” .

Il 23 luglio, convocati in Cattedrale, giurarono fedeltà alla Costituzione e al Re il Sottintendente, il Giudice Reggio, i Notai, il Capitano dei fucilieri e le altre autorità cittadine, dopo di che furono indetti i comizi elettorali. [26]

Il 6 agosto si votò per la Cattedrale e vennero eletti i rappresentanti, il duca Malvindi,il Can.co Franc. Paolo Greco e il medico Giovanni Dragone. Nelle domeniche successive si votò nelle altre parrocchie. Il 3 settembre a Potenza furono eletti i rappresentanti al Parlamento Nazionale. Il primo ottobre si riunì il Parlamento Nazionale a Napoli composto da 72 Deputati.

L’Europa di pose in allarme del moto sedizioso di Napoli e riunita a congresso invitò Rerdinando a fare marcia indietro, il risultato fu che le truppe austriache, su sua autorizzazione, invasero il Regno per ristabilire l’”ordine”.

Il Parlamento, forte del consenso popolare, resiste. E’ la guerra!. Gugliemo Pepe muove contro le forze austriache, ma è battuto.

Il 21 marzo 1821, gli austrieci sono a Napoli e disperdono i Deputati.

La reazione infierì nel maggio 1821 con il richiamo al ministero del principe di Canosa cui venne affidata l’epurazione nell’eserci e nei pubblici uffici.

Si calcola che 900 persone siano state condannate; la condanna a morte fu eseguita soltanto per i due Ufficiali Morelli e Silvati il 10 settembre 1821, altri 28 condannati al capestro furono graziati.

A Matera la repressione cadde nelle mani dell’Arcivescovo Cattaneo, che ai carbonari, agli indiziati e ai rivoltosi inflisse la grave pena di un corso di esercizi spirituali nel convento di S. Francesco.

§ Atto di Morte di Caterina Mercadante§

Altamura 24 gennaio 1821.

Catharina Mercadante uxor D. Francisci Salati, ac filia D. Caroli, et Apollonia di Mari in comunione S.M.E. omnibus munita Sacramentis animam cum com.e Deo dedit, ejus corpus humatum fuit in Ecclesiam S.Teresia.[27]

L stesso giorno fu fatta denuncia di decesso al Comune.

§Matera- Atto pubblico 12 marzo 1821§

Giorno dodici marzo 1821. Regnando Ferdinando 1° per la Grazia di Dio, e per la Costituzione della Monarchia Re del Regno delle due Sicilie, Re di Gerusalemme, Infante di Spagna, Duca di Parma, Piacenza, Castro, Gran Principe Ereditario di Toscana.

Avanti di noi Domenico Jacovone del fu Notaio Oronzo, Notaio pubblico e certificatore Reale di questo Comune Matera,di residenza nella stessa, ed in presenza di testimoni qui appresso descritti a noi cogniti.

E’ comparso il Legale Don Francesco Saverio Salati del fu Dr. D. Stefano, nativo di Matera domiciliato in Altamura, strada di S. Nicola, qui presente a Matera, a noi noto.

Il quale si riceve innanzi a noi Notaio e Testimoni dal Sig. D. domeenico de Miccolis del fi D. Giuseppe, Galantuomo proprietario di questo suddetto Comune di Matera, in essa domiciliato, strada di Sa. Bartolomeo n.29, anche a noi noto qui presente, ed accettante.

La somma di ducati 300 in moneta di argento corrente di questo Regno, da detto Sig. de Niccolis numerata, presa e verificata da esso Sig. Salati e ne fa quietanza.

Per li quali ducati 300, esso Sig. Salati, dà cede, e rinuncia a favore dell’anzidetto Sig. de Niccolis una simil somma di docati trecento resta di docati 600 di capitale attivo redimibile ch?esso Sig. Salati rappresenta sulli beni della fu D.a Girolama Santoro, coll’annualità alla ragione del 5%, data a cenzo alla stessa da d.o fu Sig. Padre D. Stefano Salati con pubblico istrumento rogato dal fu notaro D. Carmelo Pizzilli nel 31 maggio 1780; spettato tra la porzione dei beni ereditari paterni al comparente D. Francesco Saverio Salati nella divisione fatta con i suoi Fratelli, Sorella e Madre in forza di pubblico istrumento[28]………..

§9 aprile 1821§

Morta Caterina Mercadante, Francesco Saverio sposa la nipote di Caterina figlia di Maria Giovanna Mercadante e di Ippolito La Colonna Zilo, per cui, il 9 aprile 1821 alla presenza del Notaio Cataldo Mandalla di Altamura redigono i capitoli matrimoniali.

Non li trascrivo perché sono molto lunghi e sostanziosi. Nel mio archivio c’è la copia dell’originale.[29]

Atto n° 27- della solenne promessa di celebrare il matrimonio§

Tra Donata La Colonna Zilo e F. Saverio Salati.

L’ anno 1821 il di 12 del mese di luglio alle ore 22 d’Italia avanti di noi Domenico barone Martucci 2° eletto per il sindaco in congedo, ed uffiziale dello stato civile del Comune di Altamura…………………….sono comparsi nella casa comunale il Sig. D. Francesco Saverio Salati di anni 35, maggiore, nato in Matera, di professione avvocato, domiciliato in Altemura strada S.Nicola, n° 104, vedovo della Sig.ra Caterina Mercadante, figlio del fu D. Stefano, professione avvocato, domiciliato in vita in Matera, della sig.ra D.a Raffaela Cassotti domiciliata in Matera.

E la Sig.ra D.a Donata La Colonna; minore, di anni 20, nata in Altamura, domiciliata ivi strada La Chiancata,n°83, figlia di D. Ippolito La Colonna di professione Possidente, domiciliato ivi e della Sig.ra Maria Giovanna Mercadante, domiciliata ivi, presente e consensiente…………………….[30]

§ Cattedrale di Altamura – matrimonio 12 luglio 1821§

Die 12° .Hac nostra Cattedrali Ecclesia tribus promissis denunciationibus, previa Apostolica dispensatione ut infra, ac licentia status civilis per viduum D. Franciscum Xaverium Salati, et D.a Donatam La Colonna ambas humus. Rev.mus D. Fridericus Guarini Episcopus Nissenis, ac Prelatus Ordinarius Civitatis Altamura interrogavit, eorumque mutuo assensu habito per verbo de presenti in matrimonio solemniter coniuxit, testi bus Vito Can.co Salvatore Parroco et Vito Can.co Salvatore Majore, et aliis.[31]




§Costituzione di dote§

Sig.ra D.a Francesca de Lurentiis e

Il Sig. D. Tomaso Salati.

14 giugno 1822

Regnando Ferdinando 1°, per Grazia di Dio, re del Regno delle Due sicilie, Re di Gerusalemme, Infante di Spagna, duca di Parma, Piacenza, Castro. Gran Principe Ereditario di Toscana.

Avanti di noi domenico Jacovone del fu notaio Oronzo, Notaio pubblico e Certificatore Reale di questo Comune di Matera, di residenza nella stessa, ed in presenza di testimoni qui appresso descritti e a noi cogniti.

Si sono personalmente costituiti:

La vedova Sig.ra D.a Francesca de Laurentiis del fi D. angelo, proprietaria, anativa del comune di Sant’Eremo, domiciliata in questa città di Matera, strada S. Giacomo a Venusio, n° 49, maggiore d’età, sanissima di mente, da una parte.

Ed il Sig. D. Tomaso Salati del fu D. Stefano, proprietario domiciliato anche in questo comune di Matera strada sotto la Giumella, numero 23, egualmente maggiore d’età, dall’altra parte, a noi Notaio e Testimoni ben noti.

Essa Sig.ra de Laurentiis ha dichiarato, che nel gennaio 1799, allorchè contrasse matrimonio col fu Sig. D. Emmanuele Mazzei, furono i suoi genitori D. angelo de Laurentiis, e D.a Mariangiola Gonnelli, le costituirono in dote la somma di docati 4500, le quali non ancora si è soddisfatta ……….per notaro fu D. Angelo Cipolla di Matera.

E poiché tanto il primo marito Sig. Mazzei, quanto il secondo marito fu D. Tomaso del Monte sono trapassati , senza aver con lei procreato figli, la dote assegnatale, è diventata di sua piena proprietà.............







§Cattedrale di Matera – conclusioni Capitolari§

11 agosto 1822

Il sig. Canonico Francesco Saverio Sacco ha riferito che mentre stava combinando un accomodo sulla quistione col Sig. D. Tomaso Salati per il pezzo di terra a Grotta Barone, questo ha fatto sentiche di essersi venuto a notiziare che il terreno in questionabile apparteneva ai frati Agostiniani, ch’esso Sig. Salati trovasi aver comprato.

Il Capitolo ciò udendo, ha concluso che bisogna presentare la scrittura della compra per verificarsi il detto.

Firmato.

Canonico Ridola[32]

§ Atto di nascita di Ippolito Salati§

(mio bisnonno)

Stato civile del Comune di Altamura

L’anno 1822 il di 1° del mese di Settembre alle ore 14 d’Italia avanti di noi Leopoldo Laudati Sindaco ed Uffiziale dello stato Civile del comune di altamura…………….è comparso D. Francesco Saverio Salati di anni 36 di professione Avvocato domiciliato ivi, strada la Chiancata n° 80 quale ci ha presentato un maschio secondochè abbiamo ocularmente riconosciuto, ed ha dichiarato che lo stesso è nato dalla Sig.ra D. donata La colonna sua moglie legittima di anni 20, e da lui dichiarante……il giorno 31 del mese di agosto anno corrente alle ore 4 d’Italia nella casa di sua propria abitazione.

Lo stesso ha inoltre dichiarato di dare al bambino il nome di Ippolito.

La presentazione e dichiarazione anzidetta si è fatta alla presenza del Sig. federico Festa di anni 24 di professione Violino, regnicolo domiciliato ivi in strada S.Pietro, 11, e del Sig. Tomaso Petronella di anni 26 di professione possidente, regnicolo domiciliato ivi, strada S. Nicola,10, testimoni intervenuti al presente atto e da esso sig. Francesco Saverio Salati prodotti.

Segue firma del sindaco e Testimo.[33]

§ Battesimo di Ippolito §

Parrocchia di S.Maria Assunta nella Cattedrale di Altamura.

L’anno 1822 il di 5 del mese di settembre il Parroco della Cattedrale ha amministrato il S. Battesimo a Ippolito Salati nato il giorno 31 agosto alle ore 4 ad Altamura di Bari da Francesco Saverio Salati e da D. Donata La colonna è stato battezzato dal canonico Donatangelo Nardulli.

Lo tennero al fonte: Martucci Enrico e Martucci Mariantonia.[34]

Celebrazione delle nozze di D.Tomaso Salati

con D.a Maria Francesca de Laurentiis

L’anno 1822 il di 10 del mase di settembre davanti a noi Angelo Longo Sindaco ed Uffiziale dello stato Civile del comune di Matera, distretto di Matera Provincia di Basilicata sono comparsi D. Tomaso Salati di anni 25 nato a Matera di professione Legale domiciliato in questo Comune, e D.a Maria Francesca de Laurentiis di anni 40 nata in Santeramo domiciliata a Matera, figlia del fu D. Sngelo di professione Proprietario domiciliato in Santeremo e della fu D.a Mariangela Gonnelli domiciliata in Santeremo, e vedova di D. tomaso del Monte, i quali alla presenza dei testimoni, che saranno qui appresso indicati, e da essi prodotti, ci hanno richiesto di ricevere la loro solenne promessa di celebrare avanti alla Chiesa secondo le forme prescritte dal sacro Concilio di Trento il matrimonio tra loro progettato.

La notificazione di questa promessa è stata affissa alla porta della casa comunale di Matera nel di 16 giorno di domenica, del mese di giugno anno corrente.

Noi secondando la loro domanda, dopo di aver ad essi letto tutti i documenti consistenti:

  1. nell’atto di nascita dello Sposo;
  2. Nell’atto di nascita della Sposa;
  3. Nell’estratto di morte di D. Stefano Salati Padre dello sposo;
  4. In una dichiarazione fatta dallo Sposo, e da quattro testimoni all’atto di ignorare l’ultimo domicilio, ed ove sia sia morto il di lui Avo Paterno;
  5. Nell’estratto di morte di D. Angelo de Laurentiis Padre della Sposa;
  6. Nell’estratto di morte di D. Alexio de Laurentiis Avo Paterno;
  7. Nell’estratto di morte di D.a Mariangela Gonnelli Madre della Sposa;
  8. Nell’estratto di morte di D. Tomaso del Monte di condizione proprietario domiciliato a Matera strada Niglio, da cui risulta che il primo matrimonio dell’enunziata Sposa è stato disciolto dalla morte di suo Marito da più di 10 mesi;
  9. Da un attestato del medico D. egidio lo Gallo comprovante di trovarsi la detta Sposa in circostanze da temersi della di Lei vita, a causa di una malattia sopravvenutale;
  10. Da una dichiarazione giurato dello sposo sudetto di non esservi alcun legittimo impedimento al presente Matrimonio; quali due ultimi documenti assieme con tutti gli altri per dimostrare che il pericolo della vita della Sposa non ha permesso di attendersi il termine stabilito della legge per attendersi la notificazione sul conto dello Sposo per il tempo che ha dimorato in Napoli per causa di studio;
  11. Nell’atto di notificazione seguito come sopra, quali documenti contrassegnati da noi, e dagli Sposi, vengano conservati nel volume dè documenti segnato col n° 75 al fol. 12.

Dopo aver ricevuto il consenso della Madre dello Sposo, la quale presente nell’atto lo ha prestato espressamente.

E dopo aver dato lettura del capitolo 6° del titolo del matrimonio delle Leggi Civili intorno ai diritti ed ablighi rispettivi degli sposi, abbiamo ricevuto da ciascuna delle parti, una dopo l’altra, la dichiarazione, che’elleno solennemente promettono di celebrare il matrimonio innanzi alla Chiesa secondo le forme prescritte dal Sacro Concilio di Trento.

Di tutto ciò ne abbiamo formato il presente atto in presenza dei quattro testimoni intervenuti alla solenne promessa, cioè D. Saverio Gaetani di anni 50 di professione Sacerdote, regnicolo, domiciliato a Matera al Paradiso;

D. Nicola Alvino di anni 32 di professione Orefice , regnicolo, domiciliato a Matera al Castel Vecchio;

D. Nicola Jacovone di anni 32 di professione Civile, regnicolo, domiciliato a Matera sotto il Sedile;

D. Emmanuele Santore di anni 42 di professione civile, regnicolo, domiciliato a Matera sotto il sedile.

Di questo atto, ch’è stato iscritto sopra i due registri, abbiamo dato lettura ai testimoni e à futuri sposi, à quali ne abbiamo altresì date due copie iniformi da noi sottoscritte per essere presentate al Parroco, cui la celebrazione del matrimonio si appartiene, ed indi si è da noi firmato, dai Testimoni e dai Sposi.[35]

Can.co Sav.o Gaetani

Nicola Alvino

Nicola Jacovone Tommaso Salati

Francesca de Laurentiis

Emmanuele Santore Longo


1° Matrimonio – Emmanuele Mazzei –nipote di Fabio Mazzei;

2° Matrimonio – Tommaso del Monte – avvocato;

3° Matrimonio – Tommaso Salati – avvocato.

§ Cattedrale di Matera§

Matrimonio tra Tomaso Salati e M. Fr.ca de Laurantiis.

Il giorno 10 del mese di Settembre 1822 si sono celebrate nella Chiesa Cattedrale le nozze fra D. Tommaso Salati e D.a Francesca de Laurentiis vedova di D. Tommaso del Monte alla presenza dei testimoni: D. Francesco Onorio Colelli; D. Francesco Saverio Sacco Sacerdote; D. Tommaso Padula.

E’ stato trascritto nei registri della Parrocchia della Cattedrale al n° 75.

Nota:

Il 3 gennaio 1825, muoviva il Re Ferdinando 1° di Borbone all’età di 75 anni.

Gli succedeva il figlio primogenito il Principe Francesco col titolo di Francesco 1°.

§ Comune di Altamura – atto di nascita n° 71§

di Raffaela Salati

L’anno 1825, il di 27 gennaio alle ore 22 d’Italia avanti di noi Conte della Torre di San………..Sindaco ed Uffiziale dello stato Civile del comune di Altamura, Distretto di Altamura, Provincia di Bari, è comparsa Maria Giuseppa Maddalena di anni 44 di professione Ostetrica domiciliata ivi strada S. Leonardo n°49, quale ci ha presentato una femina secondochè abbiamo ocularmente riconosciuto, ed ha dichiarato che la stessa è nata dalla Sig.ra D.a Donata La Colonna, domiciliata in strda Chiancata30 – di anni 25, e da D. Francesco Saverio Salati, marito della stessa di anni 37 di professione avvocato, domiciliato ivi nel giorno 26 del mese di gennaio anno corrente alle ore 12 d’Italia nella casa di sua propria abitazione.

La stessa ha inoltre dichiarato di dare alla bambina il nome di

§Raffaela§

La presentazione , e dichiarazione anzidetto si è fatta alla presenza di Domenico Giorgio di anni 40 di professione Aratore, regnicolo domiciliato in strada la Maddalena 3 e di Paolo Lacalamita di 28 di professione aratore regnicolo domiciliato ivi in strada La Piazza n°10, testimoni intervenuti al presente atto, e da essa Maria Giuseppa Maddalena prodotti.

Il presente atto, che abbiamo formato all’uopo, è stato inscritto sopra i due registri, letto al dichiarante, ed ai testimoni, ed indi nel giorno, mese anno come sopra, firmato da noi; avendo la dichiarante e i testimoni dichiarato di non saper scrivere.

Conte della Torre

Il Giudice delegato dal Presidente del Tribunale Civile.[36]

Colusti.

§ Cattedrale di Altamura§

Parrocchia di S. Maria Assunta

Il 1° febbraio 1825 è stata battezzata dal Parroco D. Giuseppe Filippo Tancredi una bambina di nome Raffaele figlia di D. Francesco Saverio Salati e di D.a donata La Colonna nata il giorno 26 del mese di gennaio corrente anno alle ore 12.

La tenne al S.F. Maria Giuseppa Maddalena Ostetrica.[37]

§Altemura - Morte di Francesco Saverio Salati§

Il 22 settembre 1825, un grave lutto colpisce la famiglia, muore alle ore 4, nella sua casa Francesco Saverio Salati alla giovane età di anni 40.

Di quale malattia fosse morto non ci è dato saperlo,suppongo che che dalla nascita della bambina Raffaela dveva essere convalescente,inquanto, sia alla di chiarazione al Comune che al Battesimo, non vi erano familiari, ma solo la levatrice Maria Giuseppa Maddalena.

Vediamo la trascrizione fatta allo stato civile di Altamura:

L’ anno 1825 il di 23 del mese di settembre alle ore 15 d’Italia avanti a noi Conte della Torre……………Sindaco e Uffiziale dello stato civile del Comune di Altamura Distretto di Altamura, Provincia di Terra di Bari, sono comparsi Giuseppe Clemente di anni 47 di professione Cavatufi, regnicolo domiciliato ivi strada la Chiancata, Massimo Galeotta di anni 30 di professione falegname, regnicolo domiciliato ivi strada sudetta vicini del defunto, i quali hanno dichiarato che nel giorno 22 del mese di settembre anno corrente alle ore 4 d’Italia è morto nella sua propria casa il sig. Francesco saverio Salati, di anni 40, marito di Donna Donata La Colonna, nato in Matera di professione Avvocato, domiciliato in Altamura, figlio del fu Don Stefano Salati di professione Avvocato domiciliato in vita a Matera, e della Sig.ra Donna Faffaela Cassotti domiciliata a Matera.

Per l’ esecuzione della legge ci siamo trasferiti insieme coi detti testimoni presso la persona defunta, e ne abbiamo riconosciuta la sua effettiva morte.

Abbiamo indi formato il presente atto, che abbiamo inscritto sopra i due registri, e datone lettura ai dichiaranti, si è nel giorno, mese, ed anno come sopra, segnato da noi avendo li dichiaranti dichiarato di non saper scrivere.

Conte della Torre

Cifra del Giudice delegato dal Presidente del Tribunale civile.

Goberto”[38]

§Prelatura nullius di Altamura§

Leggiamo e qui trascriviamo l’atto di morte, così come è stato trascritto nei libri dei morti della Parrocchia della Chiesa Cattedrale.

Settembre 1825

Die 23° franciscus Saverius Salati vir D. donata Lacolonna filius D. Strfani, et D. Raffaele Cassotti, in Comunione S.M.Ecclesia minibus (Sacramentum) Eucarestiae solum, animam eum Comunione Deo dedit, eiusque corpus in Ecclesia S. Teresia humatum fuit.[39]

- Alla sua morte Francesco Saverio lasciava questa situazione familiare:

1° Matrimonio, figli: Stefano Maria nato il 30 settembre 1810, di anni 15

Carlo nato l’11 settembre 1812, di anni 13

Tommaso nato il 26 gennaio 1815. di anni 10

2° Matrimonio: moglie, Danata La Colonna Zilo

Figli: Ippolito, nato il 1 settembre 1822, di anni 3

Raffaella, nata il 27 gennaio 1825, di mesi 8.

Tutti questi bambini rimasero a carico di Donata La Colonna.

§Atto di anticresi§

Regno delle due Sicilie

Il di 10 dicembre 1826

Francesco 1° per la Grazia di Dio Re del Regno delle due sicilie, e di Gerusalemme,Duca di Parma, Piacenza e Castro, gran Principe ereditario di Toscana.

§ Atto di morte di Tommaso Salati figlio di Francesco Saverio e di Caterina Mercadante§.

24 agosto 1827

Il 24 agosto 1827 il decurione anziano, in sostituzione del sindaco, raccoglie la dichiarazione di morte di Tommaso Salati di anni 13, di professione studente, figlio del fu D. Francesco Saverio di professione Avvocato, e della fu D.a Caterina Mercadante.[40]


[1] - Da A. Copeti, o. c. pag. 81.

[2] A.S.M.Prot. Notaio Jacuzio di Pomarico . F. 28t. – 30 ter.

Per quante ricerche abbia fatto nei libri matrimoniali della Parrocchia di S. Michele Arc.lo di Pomarico non ho trovato traccia alcuna di questo matrimonio; è probabile che si sia trattato di un colpo di testa di Francesco Saverio, tendente ad ottenere la sua porzione di eredità paterna e quindi l’indipendenza dalla famiglia.

[3] A. S. M. Protocolli not. L. Cipolla coll. 986 – documento allegato all’atto di divisione del 1804.

[4] Idem c.s.

[5] A.S.M. – Prot. Notaio Liborio Cipolla – coll.ne 986 – l’originale in copia è nella cartella 1/800.

[6] ASM. Protocolli notaio Liborio Cipolla di Matera Collocazione 986- pag. 42V – 49V.

La copia dell’originale è in mio possesso.

[7] A.S.M. Protocolli Notaio L. Cipolla coll.ne 986 pag. 119­- 120.

[8] Da: Francesco Paolo Volpe – Memorie storiche profane e religiose sulla città di Matera – Proseguimento della Storia di Matera - Storia contemporanea.

[9] Da: Fr. Paolo Volpe o.c.

[10] Da Arcangelo Copeti – Notizie della città e di cittadini di Matera a cura di Mauro Padula e Domenico Passarelli. 1982

[11] Arcangelo Copeti – Notizie della città e cittadini di Matera- a cura di Mauro Padula e Domenico Passarelli. O.c.

[12] Curia Prelatizia di Altamura, libri dei matrimoni.

[13] A.S.B. sez. Trani “Stato civile di Altamura”

[14] A.S.N.- Catasto Onciario di Altamura – Fascio 8995 pag. 910.

[15] A.S.N.- C.O.di Altamura – F. 8996.

[16] A.S.B. – sez. Trani – Stato civile del Comune di Altamura – Comma 550.

[17] Arch. Chiesa Cattedrale di Altamura- libri battesimali- Vol. X -pag. 101.

[18] A. Copeti o.c. pag. 85

[19] Archivio della Curia Vescovile di Altamura – libri dei battesimi vol. XI-pag.23.

[20] Nino Cortese- I Napoletani nelle guerre Napoleoniche- pag. 250.

[21] A. Copeti o.c. pag. 86.

[22] A.S.B. – Sez. Trani – Stato civile del comune di Altamura – atto n° 54.

[23] Da A. Copeti o.c. pag. 86-87.

[24] A.S.M. – Protocolli del notaio C.co Jacovone coll. 1030- f. 476 – 479 ter.

[25] A.S.M. – Stato civile di Matera matrimoni 1817.

[26] Francesco Paolo Volpe – Memorie storiche profane e religiose sulla città di Matera. Proseguimento della storia di Matera – storia contemporanea. Pag. 34 -35.

[27] Arch. Chesa Cattedrale di Altamura. Registro Defunti vol. VII pag. 366.

[28] A.S.M. – Protocolli notaio Domenico Jacovone – pag. 97 – 98.

[29] A. S. B. – Protocolli del Notaio Mandalla di Altamura anno 1821- pag. 20 a 32 compreso allegati.

[30] A.S.B. – Sez . Trani - Stato civile di Altamura.

[31] Archivio Prelatura di Altamura – libri dei Matrimoni pag. 203.

[32] A.D.M. – Libro 22 delle conclusioni anni 1822 – 1832.

Il Capitolo accusava Tommaso Salati di essersi impossessato illecitamente di parte di terreni.

[33] A.S.B. – Sez. Trani- Stato civile di altamura – atti di nascita- Atto 359.

[34] A. D. A. – Parrocchia S.M. Assunta – Vol. XII pag. 4-

[35] A.S.B. – Sez. Trani- stato civile di Altamura – atti di matrimonio. 1822 n°75.

[36] A.S.B. – Sez. Trani Comune di Altamura atto di nascita 1825 n°71

[37] Archivio D.A. – Libro dei Battesimi Vol.XIII – pag. 32.

[38] A.S.B. – Sez. Trani – Stato civile di Altamura.

[39] A.D.Altamura – libri dei morti vol VII o VIII pag 404.

[40] A.S.B. Sez. di Trani- Stato civile del comune di Altamura – atto di morte n° 238.